Pesaro

Fano e lo Spid della discordia per l’erogazione dei buoni: botta e risposta tra Cisl e ATS 6

La sigla sindacale sostiene che il sistema digitalizzato creerebbe disuguaglianze e sempre maggiore disparità sociale, ma Tinti e la Dirigente Galdenzi ribattono: «Unico modo per accelerare i tempi»

Scorcio di Fano
Scorcio di Fano

FANO – Sembra il remake del braccio di ferro andato in scena pochi mesi fa da parte dell’ATS 6 di Fano e i rappresentanti della Cisl: il pomo della discordia in quel caso era il bando per la case popolari per il quale serviva lo Spid.

«In questi giorni è uscito il bando per l’erogazione dei buoni spesa a seguito delle misure disposte dal governo nazionale per sostenere le famiglie in questo periodo di emergenza Covid – riferiscono i rappresentanti fanesi della Cisl -. Le misure significative per i comuni dell’ambito ATS 6 permetteranno di dare un significativo sostegno alle famiglie e alle persone in difficoltà economica a seguito della crisi data dal Covid».

Fino a qui tutto bene, ma come già anticipato la sigla sindacale non ha apprezzato la scelta telematica per accedere al bando: «La modalità di presentazione della richiesta del contributo avviene esclusivamente tramite Spid o Cie o carta dei servizi. Così si mettono in seria difficoltà le persone che, non essendo munite di Spid, non riusciranno ad intercettare le risorse. Ci sorprende amaramente che solo per questo bando, il Comitato dei sindaci dell’ATS 6 – di cui Fano ha la presidenza assieme ai Comuni dell’ambito ad esclusione di Terre Roveresche – ha adottato questa modalità. Facciamo nuovamente notare ai sindaci di questi Comuni che tale modalità è stata adottata solo per i buoni spesa, mentre per i due recenti bandi, quali il contributo per l’affitto e la riduzione per il trasporto pubblico locale, si seguono ancora i canali tradizionali».

Una crociata contro l’evoluzione tecnologica quindi? La Cisl chiarisce: «Il progresso di innovazione digitale deve essere perseguito e diffuso con gradualità, mettendo tutte le persone nelle condizioni di accedere ai bandi, altrimenti lo Spid e la digitalizzazione creano disuguaglianze e sempre maggiore disparità sociale».

La risposta dell’amministrazione per bocca dell’assessore al Welfare di Comunità Tinti e la dirigente Galdenzi non si è fatta attendere: «La gestione dei volumi di accesso alla piattaforma per l’erogazione dei buoni spesa, legati al Covid, avviene digitalmente per far sì che i richiedenti ne possano beneficiare in tempi brevissimi senza ulteriori costi per l’amministrazione».

«Siamo già alla quarta edizione dell’erogazione dei buoni alimentari e l’efficacia della misura è stata unanimemente riconosciuta sia dai beneficiari che dai Comuni dell’ATS 6. Ricordando che dal 1° marzo è stato reso obbligatorio da parte del Decreto Semplificazioni l’introduzione di cosiddette credenziali forti (Spid, C.I.E e C.N.S), la società fornitrice ha conseguentemente adeguato la piattaforma al Comune di Fano. Visto che nelle 3 precedenti tornate, l’andamento medio si attestava oltre 1300 domande, la scelta dello strumento informatizzato rappresenta l’unica risposta praticabile e adeguata, affinché i richiedenti possano vedere accreditata la somma assegnata in pochi giorni. Va ricordato che la misura nasce per rispondere ad un’esigenza emergenziale. Sarebbe stato un controsenso se per questa tornata da un lato eleviamo l’entità del singolo contributo e dall’altro allunghiamo i tempi della relativa concessione».

«Ci rendiamo disponibili – concludono Tinti e Galdenzi – qualora avanzassero delle risorse economiche, ad aprire nuovamente il bando, così da accogliere le richieste di chi non riuscisse ad avere per questa fase tutte le credenziali e le informazioni necessarie. Negli ultimi 10 mesi abbiamo continuato l’opera di supporto e accompagnamento, in tutto il territorio dell’ATS 6, per l’ottenimento dello Spid verso coloro che hanno difficoltà informatiche o mancanza di strumentazioni adeguate».

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