Pesaro

Fano, potature degli alberi. Lupus in Fabula: «Potatori o boscaioli?»

Secondo Lupus in Fabula questo tipo di taglio avrà degli effetti gravi: «La conseguenza di ciò sarà una riduzione della vita residua delle piante e un aumento della pericolosità delle stesse»

via Papiria
via Papiria

FANO – Come ogni anno sono ricominciate le potature degli alberi da parte di Aset e delle due ditte a cui Aset ha conferito l’appalto ma le opera di pulizia non sono viste di buon occhio dall’associazione Lupus in Fabula che ne contesta la modalità: «Definirle potature non è corretto: queste ditte con gli alberi fanno legna da ardere. Non è un caso che alcune persone nel fine settimana scorso si sono precipitate a prendere la legna che era stata lasciata ai piedi dei pioppi che sono stati capitozzati in via Papiria. Ribadito che la migliore potatura è quella che non si vede, riteniamo che nella modalità abituale Aset e le altre ditte non rispettino né le line guida regionali, né i Criteri Minimi Ambientali per il Verde Pubblico (C.A.M.), né le Linee Guida per il Verde Urbano del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare»..

Secondo Lupus in Fabula questo tipo di taglio avrà degli effetti gravi: «La conseguenza di ciò sarà una riduzione della vita residua delle piante e un aumento della pericolosità delle stesse. Il problema non sta quindi solo nell’esperienza o nella professionalità degli operatori, ma anche nell’assenza del controllo da parte del C0omune e in un contratto di affidamento del servizio che contiene obiettivi quantitativi e non qualitativi».

«Chi ha le competenze per vigilare su Aset e dare indicazioni su come e dove intervenire si occupa di altro – prosegue la realtà ambientalista – gestisce la manutenzione dei boschi periurbani e supporta l’U.O.C. o altri Uffici interni nelle attività divulgative, autorizzative e programmatiche. Inoltre, il contratto sottoscritto tra Aset e Comune prevede che ogni anno siano potati 1960 alberi, senza che siano definiti i criteri con cui si debba sceglierli, dato che il Comune non ha un Censimento del verde e nemmeno un Piano del Verde. Per cui le ditte che operano vanno velocemente di motosega, senza troppi fronzoli, l’importante è potare 1960 piante!».

Questa situazione è stata segnalata in vari modi, negli ultimi tre anni agli assessori competenti, ma ora le associazioni Argonauta e Lupus e Legambiente si rivolgono direttamente al sindaco per chiedere un incontro: «con l’obiettivo di convincere il primo cittadino a mettere il Verde Urbano tra le priorità dell’amministrazione comunale, dotandola degli strumenti amministrativi e delle risorse umane che servono per una gestione moderna e professionale di questo importante bene pubblico»..

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