Pesaro

Fano, è polemica sulle piste ciclabili. L’Udc: «Sempre meno posti auto»

Il fiorire delle piste ciclabili non viene accolto con il medesimo entusiasmo da tutti. Cacace: «Un po' di elasticità per il bene della città forse ci starebbe bene e il centro guadagnerebbe di più»

Via Negusanti a Fano
Via Negusanti a Fano

FANO – Nella Città della Fortuna c’è spazio solamente per i ciclisti? Per gli esponenti UDC locali evidentemente si. Il fiorire delle piste ciclabili non viene evidentemente accolto con il medesimo entusiasmo da tutti. Ad essere contro spesso sono coloro che si trovano costretti a muoversi in auto e che vedono sparire sempre più i parcheggi a favore dei tratti percorribili a due ruote.

Achille Cacace
Achille Cacace

«Dopo via Negusanti prosegue il progetto piste ciclabili anche in via Roma un percorso che si andrebbe ad allacciare con viale Kennedì che comporterà un ulteriore sacrificio per gli automobilisti che si vedranno venire meno molti posti auto che andranno a finire nel parcheggio in fondo alla via. Siamo concordi – dichiarano Achille Cacace e Gabriele Vincenzi del direttivo Udc fanese, – e sosteniamo l’uso della bicicletta e la necessità di creare percorsi appositi, ma da questa amministrazione vorremmo sentir parlare di un progetto più ampio che vada incontro ai cittadini che costretti, anche per motivi di salute o di disabilità, a spostarsi in auto o con altri mezzi vogliono raggiungere poi il centro storico. Insomma a Fano non c’è solo chi va in bicicletta e la sostenibilità non è solo il mezzo a pedali».

E ancora: «Ricordiamo all’assessore Tonelli che il centro città ha molti esercizi commerciali che devono essere tenuti in considerazione. Alcuni di essi a causa delle difficoltà pandemiche e di una politica disattenta sono stati costretti a chiudere e l’amministrazione comunale l’unica soluzione che ha trovato è mettere riproduzioni fotografiche nelle loro saracinesche. Questi sono i livelli dei nostri amministratori? Ci saremmo aspettati un occhio di riguardo e perché no anche sacrificando dei parcheggi, ora a pagamento, rendendoli a disco orario oppure ad esempio far sì che il parcheggio a pagamento sia gratuito la prima ora così da invogliare le persone a recarsi a fare compere negli esercizi commerciali del centro città».

E concludono. «L’unica alternativa con parcheggi liberi, utile anche a chi va a lavorare e vicino al centro città, è la Caserma Paolini che l’Assessore Tonelli ha pensato di penalizzare togliendo 20 parcheggi auto liberi trasformandoli a disco orario. Non si potevano sacrificare 20 posti auto a pagamento trasformandoli a disco orario? Un po’ di elasticità per il bene della città forse ci starebbe bene e il centro guadagnerebbe di più dei parcheggi a pagamento».

Il pensiero espresso dalla minoranza politica trova conferma nel gruppo di cittadini che hanno costituito il “Comitato piazza Marcolini” e che hanno lanciato una petizione su su Change.org (ma anche dagli esponenti della Lega): «Affinché la nostra città possa rimanere viva e vivibile per tutti che, prima di attuare i vari progetti di riqualificazione che implicheranno un’ulteriore contrazione dei posti auto disponibili, si pensino e si realizzino interventi che tutelino i residenti, gli operatori commerciali e tutta la cittadinanza che usufruisce del centro storico, prevedendo soluzioni concrete alla necessità di parcheggio e si prevedano anche gli interventi di manutenzione che saranno necessari negli anni a venire. È affascinante e auspicabile una città car free – con la restituzione degli spazi ai cittadini – ma allo stesso tempo è necessario poter provvedere agevolmente alle impellenze della vita, molte delle quali sono legate all’utilizzo dell’automobile».

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