Pesaro

Fano, piange l’attore dialettale Luca Longarini: il 24 dicembre il funerale

Purtroppo nel pomeriggio del 22 dicembre la notizia si è presto diffusa in tutta la città lasciando nello sconforto i tanti che lo avevano conosciuto ed apprezzato sia per le indubbie doti umane che per quelle attoriali

Luca Longarini
Luca Longarini

FANO – È una giornata triste per Fano che si trova a piangere uno dei suoi cittadini più brillanti e stimati, strappato alla vita troppo presto a causa di un infarto. Se ne è andato così Luca Longarini, 52 anni; l’attore fanese era ricoverato all’ospedale San Salvatore di Pesaro a seguito del suo malore.

Purtroppo nel pomeriggio del 22 dicembre la notizia si è ben presto diffusa in tutta la città lasciando nello sconforto i tanti che lo avevano conosciuto ed apprezzato, sia per le indubbie doti umane, che per quelle attoriali che lo avevano reso negli anni un artista acclamato a Fano e non solo.

«Una grande persona una grande perdita per tutti noi che lo abbiamo conosciuto…. Grazie Luca per tutto quello che hai donato ai tuoi amici e alla tua città con la tua umiltà simpatia e arte» scrive un’incredula amica.

Tanti i ricordi e di messaggi intrisi di affetto e tristezza: «Un privilegio averti conosciuto e aver lavorato con te. Non dimenticherò le lezioni di fanese, le tue battute e le tue parole su discorsi più seri. Grazie Luca, mancherai».

E ancora: «Guardo e riguardo questa foto (quella in calce all’articolo, ndr), e mi ricordo benissimo quella mattina al molo, con gioia, ma ora anche con infinita tristezza, la tua educazione e gentilezza sotto le “sembianze” di un burbero, non le dimenticherò` mai! Ciao Luca».

La carriera di Longarini aveva fatto la spola tra teatro dialettale e grande schermo dove aveva preso parte a diverse pellicola creando un vero e proprio connubio vincente con il regista fanese Henry Secchiaroli. Proprio recentemente aveva terminato la registrazione della puntata pilota del Commissario Moretta. Il suo funerale si celebrerà domani 24 dicembre alle 9,30 nella chiesa di Bellocchi.

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