Pesaro

Fano, l’occhio del ‘Grande Fratello’ sulle zone calde: in funzione 7 telecamere nell’area della Rocca

L'incremento della vigilanza servirà a rendere più sicure quelle aree che negli ultimi tempi sono state teatro di episodi di violenza anche gravi

La Rocca Malatestiana di Fano (fonte wikipedia)
La Rocca Malatestiana di Fano (fonte wikipedia)

FANO – L’occhio del Grande Fratello sulle zone calde di Fano, quelle che negli ultimi mesi, loro malgrado, sono state teatro di episodi purtroppo poco lusinghieri. L’episodio più grave sicuramente rimane quello consumatosi lo scorso 8 maggio, quando due adolescenti pesaresi, presi di mira per il loro abbigliamento ritenuto dagli aggressori eccentrico, vennero derubati e malmenati.

Un’aggressione che non è rimasta impunita: grazie al solerte impegno delle forze dell’ordine i responsabili dell’accaduto sono stati identificati e denunciati. L’amministrazione di Fano, conscia però della necessità di una maggiore attenzione in zone dove non raramente si registrano scaramucce o bagordi, ha deciso di rimpinguare il numero di occhi elettronici: sono attualmente 7 le telecamere installate nell’area antistante la Rocca Malatestiana (una ne era già presente ma non ancora operativa), a queste si aggiunge anche un potenziamento del sistema di illuminazione. Deterrenti importanti che renderanno l’area, fiore all’occhiello della città, meno appetibile per balordi e malintenzionati.

Gli interventi erano stati annunciati dall’assessore Sara Cucchiarini all’indomani della già citata aggressione di maggio. Gli occhi elettronici sono già operativi e collegati alla centrale della Polizia locale. Si tratta di misure preziose che però non possono sostituire la messa in campo di un nuovo spirito di inclusione e tolleranza che metta al bando qualsiasi forma di violenza. Al riguardo suonano quanto mai attuali e imprescindibili le parole della stessa Cucchiarini: «Credo che ci sia un diffuso sentimento di intolleranza e di odio che purtroppo ristagnano nel nostro territorio e che devono essere al più presto scardinati- e ancora – C’è molto da lavorare sull’inclusione e sul rispetto verso la pluralità di espressione».

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