Pesaro

Fano, nuova veste per piazza Marcolini: panchine, illuminazione, tutela per i lecci esistenti

Il progetto annunciato a luglio 2021 si era scontrato con difficoltà architettoniche, strutturali ed ecologiche. Ora tutte le problematiche sembrerebbero risolte. Brunori: «Renderemo questo spazio piacevole per gli occhi e bello da vivere insieme»

Nuovo volto per piazza Marcolini
Nuovo volto per piazza Marcolini

FANO – Un lieto fine per l’affaire Piazza Marcolini di Fano? Da quanto dichiarato dall’assessore al Decoro Urbano Barbara Brunori sembrerebbe proprio di sì. Il progetto, che era stato annunciato a luglio 2021 con l’intenzione da parte dell’amministrazione di straformare la zona “nel salotto buono della città”, dovrebbe aver trovato la tanto agognata quadra.

Un restyling che sarà comunque diverso da quello annunciato con tanto di rendering perché nel frattempo sono emersi nuovi elementi che hanno convinto la giunta a modificare il progetto. La prima variabile è stata la presenza dei nove lecci che avrebbero rischiato di essere sacrificati sull’altare dei lavori, la seconda riguarda la scoperta di una cisterna sotto il livello del terreno che ha indotto a modifiche importanti sulla progettualità.

Va detto che l’aspetto ecologico correlato agli alberi di cui sopra aveva sollevato non poche polemiche: le associazione naturalistiche locali avevano unito le forze per chiedere a gran voce di salvaguardare i lecci esistenti: «Siamo assolutamente favorevoli a progettare nuovi spazi – avevano detto – ma non possiamo permettere che il miglioramento della città preveda l’abbattimento di alberi tutelati anche dalla legge regionale avevano». L’invettiva aveva obbligato l’amministrazione a ulteriori verifiche per sincerarsi della salute degli alberi ed in particolare della radici.

Ora però, come riferito dalla Brunori, gli impasse sembrerebbero appianati: «Attraverso la riqualificazione di Piazza Marcolini, renderemo questo spazio piacevole per gli occhi e bello da vivere insieme. Dell’esito della verifica all’apparato radicale dei lecci presenti. Dei 9 presenti 8 hanno dimostrato un apparato vitale in buone condizioni. Tre di questi sono giovani e verranno posizionati in un’altra porzione della città. Ad uno purtroppo è stata rilevata una strozzatura sul collo che lo rende pericoloso in quanto è a rischio caduta. Inoltre, durante questa ispezione, è stata rinvenuta una cisterna moderna di notevoli dimensioni per la raccolta delle acque non collegata a nessuna fognatura. Questa scoperta ci ha imposto di rivedere la visione architettonica che è stata declinata in base a questi nuovi vincoli».

Il progetto fiale sarà comunque ancor più green: «Il nuovo progetto prevede nuove aiuole di dimensioni irregolari, così da permettere di salvare l’apparato radicale dei lecci presenti. Abbiamo aggiunto tre isole verdi che denoteranno l’elemento green con una pavimentazione composta da blocchi di arenaria, un materiale tipico del nostro territorio e strategico per il contesto del centro storico. Annuncio che la fontana, rispetto all’ipotesi iniziale, verrà collocata in una posizione centrale della stessa piazza, poiché la presenza della cisterna ci impone di scongiurare sovraccarichi strutturali nel medesimo punto».

Anche l’aspetto sociale giocherà un ruolo di primo piano: «Affinché la socializzazione sia una prerogativa delle funzioni di Piazza Marcolini, installeremo numerose panchine, insieme a spazi di pavimentazione ampi e organici. Questa inclinazione ci permette di sostenere e valorizzare questo nuovo spazio, capace di ospitare iniziative culturali e ricreative. Dal punto di vista estetico, abbiamo previsto un’illuminazione suggestiva che laverà la facciata dell’ex istituto Apolloni, oltre all’installazione di punti luce sotto le sedute e intorno alle aiuole. Questo elemento progettuale consentirà di enfatizzare la bellezza del nuovo volto di questa Piazza. Aggiungo che saranno abbattute tutte le barriere architettoniche affinché questo luogo sia, nell’interezza della sua prerogativa, veramente accessibile a tutti in una dimensione di accoglienza e fruizione».

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