Pesaro

Fano-Grosseto, Marche e Umbria insieme per le quattro corsie

Incontro tra assessore regionale marchigiano Baldelli e quello Umbro Melasecche. Si è parlato anche di Contessa, arceviese e apecchiese

L'incontro tra gli assessori alla Guinza

PESARO – Fano-Grosseto, patto tra Umbria e Marche per completare la galleria della Guinza e per le 4 corsie.

Per la prima volta, dopo anni, gli assessori alle Infrastrutture di Marche e Umbria, si sono incontrati per parlare di collegamenti tra le due regioni e tra il Tirreno e l’Adriatico. Lo hanno fatto in territorio marchigiano, dove l’assessore regionale Francesco Baldelli ha accolto l’omologo umbro Enrico Melasecche Germini.

Il primo sopralluogo, fortemente simbolico, a Mercatello sul Metauro, direttamente all’imbocco del Traforo della Guinza, tristemente considerata l’incompiuta delle incompiute. L’idea per la Fano-Grosseto è quattro corsie a doppia canna per collegare i due mari Adriatico e Tirreno, così come detto all’Agenzia Dire.

Poi i due assessori regionali si sono trasferiti a Cagli, altro luogo significativo per il passaggio della strada della “Contessa” (S.S. 452), che si sviluppa quasi interamente in territorio umbro per poi giungere nelle Marche. Entrambi gli assessori hanno evidenziato la necessità di un suo adeguamento e miglioramento, mentre poi hanno anche parlato della possibilità del passaggio ad ANAS delle due strade regionali, Arceviese (S.R. 360) e Apecchiese (S.R. 257).

«Il nord delle Marche – precisa l’assessore Baldelli – soffre di un isolamento storico che solo una visione più ampia e intermodale del sistema delle infrastrutture può sanare: mi riferisco alla Fano-Grosseto e al sistema delle Pedemontane e delle Intervallive, una rete stradale da collegare alla Quadrilatero nelle province di Ancona e Macerata e, più a sud, alla Salaria. Mi riferisco anche alla Ferrovia Orte-Falconara e al ‘grande anello di ferro’ che abbiamo pensato per collegare la costa pesarese con Urbino, l’entroterra ricco di borghi e bellezze naturalistiche, Fabriano e Civitanova Marche, iniziando un percorso di salvaguardia e di rilancio di tratte ferroviarie ritenute a torto e troppo in fretta ‘rami secchi’. Un anello che potrebbe incrementare il turismo nelle aree interne ed essere un volano utile a sconfiggere lo spopolamento di queste zone, partendo dallo sviluppo dei servizi essenziali, come quelli dedicati alla salute, all’educazione e alla formazione dei giovani, affiancati da una mobilità moderna e funzionale, per avere cosi una crescita equilibrata della nostra regione».

L’assessore umbro Melasecche ha ribadito: «Abbiamo entrambi voluto questo incontro per coordinare gli sforzi di Umbria e Marche nell’ottenimento di una modernizzazione delle infrastrutture comuni, a cominciare dal completamento della E78, Fano Grosseto, per la quale ho avuto già un primo assenso di massima dal Presidente Giani della Toscana per la firma di un protocollo di intesa che unisca le tre regioni che attendono da tempo anche su tale fronte maggiore attenzione. Il protocollo, già operativo per il raddoppio della Orte-Falconara, costituisce solo un primo step cui vogliamo far seguire esperienze analoghe sul fronte delle arterie stradali da realizzare, e da ultime, ma tutt’altro che marginali, anche per la valorizzazione di alcune ciclabili in comune, iscritte fra quelle nazionali, che intendiamo realizzare e potenziare al fine di incentivare un turismo slow che sta avendo un crescente successo».

Durante questo primo incontro è emersa la volontà di avviare, da parte dei due assessorati, un percorso condiviso per disegnare una visione complessiva sulle principali infrastrutture di Marche e Umbria che sia in grado di imprimere un vero cambio di passo alle politiche di sviluppo di territori chiave per tutto il Centro Italia e i collegamenti con l’Est Europa. Nelle prossime settimane seguirà un altro incontro per affrontare la questione delle altre infrastrutture che interessano soprattutto il Centro Sud di entrambe le regioni.

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