Pesaro

Fano, coprifuoco alle 22: la preoccupazione del commercio e della cultura

La Confcommercio preoccupata per gli esercizi già provati dalle restrizioni e per i lavoratori stagionali. Gli organizzatori di Passaggi Festival scrivono al mondo politico: «Alle 22 o alle 23 impedisce eventi di fatto»

Scorcio di Fano
Scorcio di Fano

FANO – L’ufficialità della zona gialla a partire dal 26 aprile è stata accolta con sollievo da tutti i marchigiani, in primis da coloro che fanno parte di quelle categorie commerciali che potranno rialzare dopo mesi la saracinesca. Una soddisfazione però ancora a metà: a creare perplessità secondo molti sarà ancora il coprifuoco alle 22 che pesa come una spada di Damocle su numerose categorie di esercizi commerciali.

Un paradosso che è stato commentato e bocciato senza mezzi termini dalla Confcommercio di Fano che, per bocca di Barbara Marcolini, ha così commentato il DL emanato dal Governo.

«Il coprifuoco alle 22 renderà di fatto impossibile per le nostre attività pensare di aprire la sera. Certo, ci auguriamo che questi limiti possano essere rivisti in corso d’opera, altrimenti non renderemmo di certo un bel servizio alla città e ai turisti che ci auguriamo tornino questa estate. Ma non è questa l’unica preoccupazione per i commercianti fanesi. Anche la mancata, o solo in parte, realizzazione di eventi estivi non favorirà il riprendere la normale attività compromessa da mesi di inattività totale o quasi».

L’associazione poi focalizza la sua attenzione su coloro che dipendono economicamente dalla bella stagione oramai imminente: «Un pensiero va poi anche a tutti quei lavoratori stagionali, in gran parte giovani, che non troveranno occupazione a causa delle tante limitazioni imposte – e conclude – Noi siamo esausti di pagare colpe non nostre, come la lentezza della campagna di vaccinazione e l’impossibilità di controllare il territorio punendo comportamenti scorretti. Se il 15 maggio il Governo ha preso l’impegno di vaccinare tutti gli over 70 di questo Paese, riteniamo giusto che prenda anche l’impegno a riaprire le attività applicando i rigorosi protocolli già approvati».

Dello stesso avviso anche l’organizzazione di Passaggi Festival, manifestazione dedicata alla saggistica in programma dal 18 al 25 giugno, che ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Draghi, al Ministro della Cultura Franceschini, a quello della Salute Speranza, agli amministratori della Regione Marche e a quelli del Comune di Fano dove si chiede di ripensare da subito agli orari del coprifuoco estivo.

«Sappiamo che tutte le ricerche internazionali scientifiche – scrivono i promotori dell’evento – indicano che il contagio all’aperto è un pericolo remoto: lo 0,1%, un caso su mille insomma. Perché, allora, costringere gli italiani a serrarsi in casa durante le calde ore estive notturne?».

Il coprifuoco, che sia alle 22 o alle 23, impedisce di fatto l’organizzazione degli eventi culturali all’aperto che, in estate, sono ovviamente collocati in orari serali. «Sono attività – si legge nella lettera – dove si entra con la prenotazione, si indossa la mascherina, si sta seduti e distanziati, non ci sono assembramenti, le file di ingresso sono contingentate e controllate da personale preparato e formato. Perché mai non potremmo organizzare la presentazione di un libro in una piazza alle undici di sera o a mezzanotte? Quale pericolo rappresentiamo per la salute pubblica?».

«Il ministro Franceschini – si evidenzia nell’appello – aveva lasciato ben sperare con i mille posti all’aperto per fare attività culturali, ma come è possibile pensare di organizzare eventi all’aperto in estate col coprifuoco alle ore 22?».

Le priorità per gli organizzatori del festival restano la sicurezza e la tutela della salute pubblica: «Si prevedano pure controlli, si pretenda da chi, come noi, organizza eventi culturali il massimo rigore e la massima attenzione – sottolinea nella missiva la direzione di Passaggi – ma si trovi il modo per non chiudere il Paese, per non soffocare l’economia, per non uccidere la cultura e il modello italiano e mediterraneo di fruizione culturale negli spazi aperti».

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