Pesaro

A Fano si celebra la “Giornata del ricordo”

Appuntamento con “L’Alto Adriatico nel Novecento. Storia e memorie del confine orientale d’Italia”. Mascarin: «Un momento di approfondimento e riflessione di grande valore civile»

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FANO – Un incontro per volgere lo sguardo verso l’Alto Adriatico e ricordare pagine dolorose perché la persistenza della memoria è, a volte, l’unica medicina contro gli orrori passati. Martedì 8 febbraio, alle ore 18.00, si terrà una conferenza dal titolo “L’Alto Adriatico nel Novecento. Storia e memorie del confine orientale d’Italia” in occasione del “Giorno del Ricordo”, organizzato dal Comune di Fano e dalla Presidenza del Consiglio comunale di Fano.

L’appuntamento, che vede convocato il Consiglio comunale di Fano, intende essere l’occasione per riprendere e analizzare una pagina tragica di storia nazionale ed europea, partendo dalla relazione del Prof. Federico Carlo Simonelli, storico e collaboratore della Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” e della Società di Studi Fiumani.

L’incontro verrà trasmesso in diretta sulla pagina Youtube del Sistema Bibliotecario di Fano.

L'Alto Adriatico nel Novecento. Storia e memorie del confine orientale d'Italia
L’Alto Adriatico nel Novecento. Storia e memorie del confine orientale d’Italia

«Un momento di approfondimento – sottolinea Samuele Mascarin, Assessore ai Servizi Educativi, alle Biblioteche e alla Memoria – e riflessione di grande valore civile, nel rispetto del dettato della Legge 92/2004 che ha istituito il “Giorno del Ricordo” e in piena sintonia con l’auspicio espresso dal Presidente della Repubblica che queste pagine di storia diventino sempre più patrimonio comune, in Italia come in Europa, in nome dei valori di libertà, democrazia e pace».

«Per costruire una memoria autentica collettiva e ampia – afferma la presidente del Consiglio Comunale Carla Cecchetelli – è necessario riconoscere e condannare questo terribile fatto che ha impresso una ferita così profonda alla nostra storia. Grazie al ‘ricordo’ si deve fare in modo che ciò che è avvenuto non riaccada più».

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