Pesaro

Fano celebra don Marco ed il suo presepe. Seri: «Un capolavoro per la sua bellezza»

Il comune ha voluto rendere omaggio all'ideatore con un importante riconoscimento per l’opera che svolge da 23 anni e che arricchisce la comunità

Fano, la città abbraccia don Marco e il suo presepe
Fano, la città abbraccia don Marco e il suo presepe

FANO –  Migliaia di personaggi raffigurati, 200 statue in movimento tra cui 70 pezzi unici e circa sessanta diorami. Stiamo parlando del presepe di San Marco, anche se chiamarlo semplicemente presepio non rende giustizia all’opera sviluppata su 80 metri di precorso ricavati nelle cantine di Palazzo Fabbri. Basti pensare che dal 25 dicembre al 2 gennaio sono state 7mila le presenza registrate. Alla luce del valore riconosciuto al manufatto il comune di Fano ha voluto rendere omaggio all’ideatore. (Leggi anche: Presepio di San Marco a Fano: un mondo in movimento – FOTO)

«A Don Marco riconosciamo una seconda paternità. Infatti dopo quella sacerdotale, gli attribuiamo quella del Presepe dei diorami di San Marco».

Il sindaco Seri, affiancato da Monsignor Andreozzi e dalla presidente del Consiglio Carla Cecchetelli, ha voluto attribuire a Don Marco, fautore di quello che è il museo dei diorami, un importante riconoscimento per l’opera che svolge da 23 anni e che arricchisce la comunità.

«Guai a definirlo presepe – Evidenzia il sindaco Seri. – C’è consapevolezza unanime nel considerarlo un capolavoro per la sua bellezza, la sua complessa esecuzione frutto di maestria, sacrificio e passione. Possiamo considerarlo un’attrazione, un evento, un simbolo spirituale, un appuntamento irrinunciabile. Nel corso degli anni è diventato un luogo di contemplazione che, accompagnato da ammirazione e stupore, permette di arricchirci spiritualmente. Credo che in un modo dove l’esteriorità, il possesso e la proliferazione materiale la fanno da padroni, nutrire la propria anima è un atto che dobbiamo a noi stessi e a chi ci sta vicino. In questa azione le componenti simboliche che ci riportano alla tradizione, alla storia, ai valori antichi, svolgono un ruolo fondamentale, perché aiutano a richiamare la mente ed i sentimenti verso qualcosa di più alto, a cui tutti dovremmo ambire».

Parole di gratitudine e di apprezzamento da parte di Mons Andreozzi che ha enfatizzato «il contributo alla crescita della collettività e del senso profondo di spiritualità che animano questa esperienza del presepe di Don Marco”.

Commosso e con la voce accarezzata dall’emozione Don Marco ha ripercorso tutta la storia: «Dagli albori, siamo partiti per creare qualcosa che fosse unico. Oggi possiamo contare su un percorso coinvolgente che, attraverso i suoi 50 Diorami, (ovvero le scene) e più di 500 statuine, regala ai visitatori un’esperienza davvero emozionante. Devo ringraziare chi ha permesso tutto questo, da Mario che non c’è più fino a tutte quelle realtà e laboratori che hanno realizzato su richiesta le scene e le ambientazioni con meccanismi creati appositamente per questa nostra opera. Condividere il merito, per moltiplicare il grazie».

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