Pesaro

“Fano Architetti dell’Umano” si candida a Capitale della Cultura 2022

Per centrare questo alloro, che sarebbe di portata storica, la città punta su alcuni elementi distintivi che rendono il patrimonio della città un caledoiscopio di colori e suggestioni diverse ma che vanno a comporre un unico, grande ed armonioso mosaico

L'Arco di Augusto
L'Arco di Augusto a Fano

FANO – La rincorsa è ufficialmente iniziata: l’ambizioso obiettivo è quello di potersi fregiare del titolo di “Capitale della Cultura 2022”. Il tema scelto dalla Città della Fortuna è quello di “Fano Architetti dell’Umano“: il dossier è stato presentato alla cittadinanza da Ivan Antognozzi, project manager della candidatura.

Per centrare questo alloro, che sarebbe di portata storica, la città punta su alcuni elementi distintivi che rendono il patrimonio della stessa un caledoiscopio di colori e suggestioni diverse ma che vanno a comporre un unico, grande ed armonioso mosaico. Ecco allora sfoderati tutti gli assi della città: il patrimonio archeologico di epoca romana, visibile in vari spazi d’uso della città, le tradizioni legate al Carnevale e per ultimo ma non ultimo, il rapporto con il mare. Il tutto sotto l’egida della figura-simbolo di Marco Vitruvio Pollione, autore in Età Augustea di De Architectura, il testo che definisce il canone dell’arte edificatoria classica, della cultura umanistica, poi ripreso in età rinascimentale e in epoche successive.

Una visione dalla quale la contemporaneità si è gradualmente allontanata e che “Fano Architetti dell’Umano” vuole recuperare, attraverso gli insegnamenti vitruviani e la sua celebre definizione di architettura, ossia l’unione di Firmitas, Utilitas e Venustas: solidità, utilità e bellezza. Parole che nel progetto fanese possono essere traslate in sostenibilità, accessibilità e benessere.

Il Comune pubblicherà a dicembre 2020 una Open Call Internazionale per la riqualificazione del Waterfront, tenendo conto del nuovo approccio alla progettazione architetturale e urbanistica, privilegiando la sottrazione e la sostituzione come contrasto al consumo di suolo e ai cambiamenti climatici. Un’impostazione che Vitruvio avrebbe approvato.

Un ruolo poi di primo piano non può non essere dato al Carnevale, vera icona fanese, evento tra i più antichi d’Italia, risalente al 1347, che viene celebrato ogni anno con tre domeniche di sfilate dei carri allegorici. Un evento che va ripensato come processo produttivo e creativo, con nuovi servizi fruibili tutto l’anno. Al riguardo, nel 2022, sarà realizzata e inaugurata la Fabbrica del Carnevale, nell’ex collegio del Sant’Arcangelo: ospiterà il Museo del Carnevale con un laboratorio di progettazione e prototipazione dei carri carnevaleschi. La rincorsa è iniziata, nel nome di Vitruvio, Fano punta a diventare regina della cultura.

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