Pesaro

Fano, alberi abbattuti per il nuovo parcheggio di via del Risorgimento: c’è chi dice no

A scendere in campo l’associazione La Lupus in Fabula che punta il dito sull'amministrazione fanese: «No alla logica del 'taglia e ripianta'»

alberi abbattuti per il nuovo parcheggio di via del Risorgimento:
alberi abbattuti per il nuovo parcheggio di via del Risorgimento

FANO – “No alla logica del ‘taglia e ripianta’”. A scendere in campo contro l’abbattimento degli alberi per fare spazio al nuovo parcheggio di via del Risorgimento è l’associazione La Lupus in Fabula che punta il dito sulla politica dell’amministrazione fanese: «Non c’è progetto di arredo, di riqualificazione e viabilistico che il Comune di Fano realizza senza che ci sia l’abbattimento inutile e deleterio di piante d’alto fusto. Gli uffici tecnici non riescono, o meglio non vogliono, ragionare sul verde esistente, cercando di renderlo compatibile e funzionale alle nuove opere. Meglio tagliare tutto (o quasi) e semmai ripiantare.

Il caso, questa volta, riguarda il parcheggio di via del Risorgimento. C’erano due pioppi di grandi dimensioni al confine est del parcheggio e tre aceri negundi nell’area verde non interessata dai lavori: questi alberi potevano essere conservati proprio perché erano ai margini del parcheggio, ma generiche valutazioni sullo stato fisiologico delle piante e sulla loro stabilità (come avvenne per piazza Marcolini) ne hanno determinato la condanna a morte».

Un appello alla giunta da parte della realtà ambientalista che era partito da distante e che aveva messo sul piatto anche delle alternative che rendevano compatibile il restyling cittadino e quello della salvaguardia del verde locale: «Un anno fa avendo avuto conoscenza del progetto avevamo scritto all’assessora Tonelli chiedendone la salvaguardia, ma nulla da fare! La giustificazione è stata che nel nuovo parcheggio saranno piantati 30 alberi. Certamente i nuovi alberi, se sopravviveranno alle estati sempre più siccitose, tra 10/15 anni compenseranno i servizi ecosistemici che le piante esistenti fornivano: ma tra 15 anni!!! Perché allora non lasciar vivere alberi che ancora ci danno preziosi benefici se non sono un pericolo immediato per persone o cose? Perché la Giunta comunale non dà indicazione ai progettisti di pensare a una sostituzione degli alberi solo a fine ciclo, realizzando progetti che valorizzino l’esistente, anche attraverso manutenzioni puntuali e appropriate? Sembra invece che per la Giunta comunale gli alberi non siano una risorsa, ma un problema e, quando va bene, siano concepiti esclusivamente come elemento di arredo e non una delle migliori assicurazioni sul futuro prossimo».

La questione diventa poi l’occasione per la Lupus per scagliarsi contro la gestione del verde non solo nel caso specifico ma come vero e proprio laitmotiv: «Ciò trova conferma nell’immobilismo che l’amministrazione comunale ha verso la gestione del verde: a distanza di sette anni dalla scadenza dell’obbligo ancora non è stato adottato un Regolamento sul Verde Urbano, non è stato appaltato il censimento degli alberi, non esiste un Piano di gestione del Verde Pubblico, il concorso per un tecnico del verde è andato deserto e non sarà ripetuto. Quindi un disinteresse totale verso un bene pubblico importante ma avviato ad un lento degrado, che trascina con sé anche l’immagine della città nonostante i milioni di euro spesi per il rifacimento di piazze, vie e lungomare».

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