Pesaro

L’export pesarese vale 3,5 miliardi nel 2022, ma è la provincia che cresce di meno nelle Marche

Il volume di affari cresce del 15% rispetto agli anni scorsi. Metalli e meccanica il traino dell'economia, poi tessile e legno

PESARO – L’export del 2022 segna una crescita per la Provincia di Pesaro. Nonostante il caro materiali e il caro energia le aziende pesaresi hanno trovato conforto nel mercato estero.

Il volume delle esportazioni è stato di 3,5 miliardi di euro con un incremento del 15,4% rispetto all’anno precedente (3 miliardi).

Per quanto riguarda i comparti l’agricoltura ha avuto un export pari a 62,9 milioni di euro, i prodotti alimentari 77 milioni di euro, quelli tessili e abbigliamento un volume di affari di 188 milioni di euro, legno e carta 155 milioni di euro, i prodotti chimici 84 milioni di euro, gomma e plastica 247 milioni di euro.

A farla da padrona sono i metalli di base e prodotti derivati con 1,1 miliardi di export, mentre sono stati venduti macchinari per 861 milioni di euro. Le altre attività manifatturiere valgono 373 milioni di euro.

Pesaro però cresce meno rispetto alle altre province marchigiane. Ascoli Piceno ha ottenuto oltre 4 volte il valore del 2021, seguono in ordine decrescente di variazione percentuale rispetto al 2021 Fermo (+33,1%), Ancona (+27,2%), Macerata +21,7%.

Il Presidente di Camera Marche e Vice Presidente di Unioncamere Gino Sabatini commenta: «I dati ci incoraggiano, questo risultato è una buona notizia che ci fa affrontare i prossimi mesi con più fiducia, pur sapendo che la situazione resta fluida e potranno esserci difficoltà e stalli. Intendiamo attrezzare i nostri imprenditori con ulteriori voucher per l’internazionalizzazione, integrare le misure già previste insieme all’assessore regionale Andrea Antonini e presentate a inizio anno. Con gli adeguati propulsori, le nostre imprese possono davvero volare verso tutti i mercati: questo sarà l’anno in cui si potrà tornare a fare affari per il mondo».

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