Pesaro

L’ex manicomio di Pesaro tra i beni scelti dalla Regione per il recupero

Votato l'emendamento del consigliere Biancani nell'ambito del piano triennale della cultura. «Obiettivo trovare fondi nazionali ed europei»

Il San Benedetto in stato di abbandono (Foto Lorenzo Giaccaglia)

PESARO – L’ex Manicomio San Benedetto di Pesaro inserito tra i beni a cui destinare le risorse statali ed europee che arriveranno alla Regione Marche.

L’emendamento congiunto presentato da Andrea Biancani è stato approvato dal Consiglio nell’ambito del piano triennale della cultura.

«Con questo emendamento abbiamo inserito l’ex manicomio di Pesaro tra gli edifici scelti dalla Regione per progetti di recupero e rigenerazione urbana in chiave culturale – spiega Biancani – Questo è molto importante in quanto preparare la strada ad altre possibilità per il recupero del bene».

Per capire l’importanza del San Benedetto, e perché quella culturale sia la destinazione più naturale, basti pensare che il complesso, di proprietà di ASUR, quindi della Regione, è di 17 mila mq, comprende elementi la cui storia risale al ‘500, al ‘600 e all’800 e si trova in pieno centro e inserita tra la Biblioteca San Giovanni, gli Orti Giuli e Porta Rimini, ovvero uno dei più importanti contenitori culturali della città e gli ultimi elementi sopravvissuti all’interno delle mura urbane.

Biancani davanti al San Benedetto

«Ad oggi, per tentare la riqualificazione di questo luogo, il Comune di Pesaro ha fatto bene a presentare il recupero dell’edificio al bando nazionale per la qualità dell’abitare, perché è una strada che va tentata, e sono contento che la Regione abbia dato il suo supporto, ma non potevamo pensare di avere solo una strategia per recuperare un bene così importante e così grande, per il quale ritengo necessario provare a percorrere tutte le strade possibili» ha detto Biancani.

Concludendo: «Quindi è fondamentale pensare a dei percorsi di finanziamento integrativi. Il voto in Consiglio, per l’inserimento tra i beni da recuperare a fini culturali, serve proprio ad avviare la ricerca di nuovi canali di finanziamento, visto che l’inserimento definitivo nel Piano triennale della Cultura prevederà che ogni qualvolta si presenterà la possibilità di trovare risorse per recuperare degli spazi in chiave culturale, la Regione dovrà tenere in considerazione il San Benedetto tra le priorità».

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