Pesaro

Elezioni regionali: visita di Matteo Salvini a Fano. «Vinciamo perché grazie alla Lega il centrodestra è unito»

Il leader leghista ha fatto tappa anche a Porto Recanati e Ancona. «A settembre si vince, nelle Marche e non solo nelle Marche».

Salvini con gli esponenti di Lega Fano
Salvini con gli esponenti di Lega Fano

FANO – Come già anticipato qualche settimana fa durante la sua visita nel  fermano Matteo Salvini è tornato nelle Marche ed ha fatto tappa anche a Fano.

Nella  mattinata del 27 giugno, dopo aver fatto tappa a  Porto Recanati  ed  alla sede della Confartigianato ad Ancona,  si è diretto a Fano dove ha concluso il secondo tour marchigiano insieme a sostenitori, iscritti, militanti e alcuni rappresentanti di categoria.

Già ad Ancona il leader della Lega ha fatto il punto su quali dovranno essere le priorità del nuovo governo di centrodestra:  «Gli imprenditori hanno le idee chiare: vogliono tornare a correre e a competere. Qua la Regione può fare tre cose: infrastrutture, sbloccare i propri cantieri aperti; – ha aggiunto – taglio della burocrazia che sta ingessando l’agricoltura, il turismo e soprattutto le piccole imprese marchigiane. Nei primi sei mesi dell’anno nelle Marche – ha riferito – hanno chiuso quasi 4mila aziende, soprattutto piccole. Qua non ci sono imprenditori che chiedono assistenza o beneficenza, chiedono di lavorare, commerciare, competere ad armi pari».

Salvini a Fano
Salvini a Fano

A Fano Salvini ha voluto focalizzarsi sulla scelta del candidato presidente della Regione Marche, indicato alla fine nel deputato di Fdi Francesco Acquaroli: «Stavolta vinciamo perché grazie alla Lega il centrodestra è unito, la sinistra è divisa. Il centrodestra è unito – ha ribadito – e a settembre si vince, nelle Marche e non solo nelle Marche. Ci crediamo e, rispetto a 5 anni fa, la Lega è molto più presente, più forte e più organizzata. E – ha insistito – se devo scommettere mille lire o un euro il primo partito nelle Marche, grazie al voto dei marchigiani, sarà la Lega. Sono contento – ha concluso – perché abbiamo unito quello che 5 anni fa altri avevano diviso».

Non è mancata poi una stoccata alla scelta di non ricandidare l’attuale presidente Ceriscioli: «Il fatto che la sinistra non abbia neanche riconfermato il governatore uscente vuol dire che anche loro si vergognano di quello che ha fatto in questi cinque anni».


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