Pesaro

Elezioni, Ricci: «Ognuno ha commesso errori ma non basta cambiare segretario per cambiare il Pd»

Il presidente Ali: «In questo scenario nessuno si può tirare indietro, soprattutto i sindaci»

PESARO – Per ripartire non basta cambiare segretario. E’ il sunto del pensiero di Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci del Pd.

«Il primo compito che avremo sarà quello di non far deragliare l’Italia da una posizione internazionale ed europeista, perché vorrebbe dire indebolire in partenza il Paese stesso. Il Pd deve rimettere in moto speranza per un popolo che in questo momento è avvilito e arrabbiato. Va ripensato un soggetto politico nato 15 anni fa e che oggi deve riaggiornare il pensiero, l’organizzazione e il linguaggio». Quanto ai rumors rispetto a una sua candidatura, il messaggio tra le righe che emerge è questo: «In questo scenario nessuno si può tirare indietro, soprattutto i sindaci che sono il livello nel quale il centro sinistra continua a governare».

Poi continua: «Grave errore pensare che per ripartire basta cambiare il segretario. Occorre ripensare il rapporto con i cittadini e capire il perché non siamo abbastanza percepiti come una forza del riscatto sociale, che si batte con le disuguaglianze, come una forza moderna che sta negli ingranaggi dell’economia del lavoro. A livello locale ci riusciamo spesso, a livello nazionale quasi mai». Poi ha concluso su possibile alleanza con Movimento 5 Stelle. «Pesaro è stata la prima città in Italia governata dal Pd a fare un’alleanza con i 5 Stelle e stiamo lavorando benissimo. Non si può paragonare una città media al Paese, ma credo che ci siano degli esperimenti locali che dimostrano come le cose possano funzionare anche a livelli superiori. Il campo largo lo pratichiamo quotidianamente: attraverso le liste civiche e andando a cercare voti ovunque, perché una sinistra popolare e di prossimità toglie i voti anche a destra. Il Movimento 5 Stelle ha rotto con il Pd nel momento in cui ha fatto cadere il governo Draghi, una responsabilità che non si cancella. E la divisione ha fatto vincere la destra. Così come considero un errore da parte di Renzi aver fatto cadere il governo Conte2, eliminando la possibilità di trasformare quell’esperienza comune in prospettiva politica. Ognuno ha commesso i propri errori ma da domani a contrastare il governo ci saranno tre forze di opposizione e se vogliamo toccare palla non bisogna dividersi ma unirsi su obiettivi».

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