Pesaro

Discarica di Riceci, Legambiente: «Scempio ecologico, non si pensi solo al profitto»

I circoli dicono no all'ipotesi. «La società è di proprietà di soggetti non identificabili da una visura camerale. Sito di interesse paesaggistico»

Una manifestazione dei residenti e di Diversamente

PETRIANO – I circoli di Legambiente di Pesaro, Urbino e Fano esprimono un «No risoluto al progetto di realizzazione della discarica di Riceci ed esprimono piena solidarietà e adesione alle popolazioni racadenti nel territorio e totale appoggio alla richiesta di abbandono del progetto».

Il 18 aprile scorso presso l’amministrazione provinciale di Pesaro-Urbino è stato avviato un procedimento autorizzativo, su istanza della società Aurora s.r.l., per un impianto polifunzionale complesso di discarica di rifiuti speciali non pericolosi a Ponte Armellina nel comune di Petriano località Riceci. La società Aurora s.r.l. è una neo costituita società di scopo per la realizzazione della discarica.

Legambiente sottolinea: «Il capitale sociale è per il 60% depositato da ECOSERVIZI s.r.l., società di proprietà di soggetti non identificabili dalla visura camerale con sede nella Repubblica di San Marino e per il 40% depositato da Marche multi servizi s.p.a.,  a partecipazione e controllo pubblico, dove i soci pubblici (quasi la totalità dei comuni della provincia di Pesaro-Urbino e l’amministrazione provinciale) detengono la maggioranza del capitale sociale. Il progetto della citata discarica di Riceci pubblicato dalla provincia di Pesaro-Urbino, prevede il conferimento di 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi da depositare in una delle vallate più belle e spettacolari delle Marche (vallata, con lo sfondo Urbino, scelta dalla regia dello spot pubblicitario di Dustin Hoffman, e commissionato dalla regione stessa); la superficie di intervento complessiva è di 268.000 metri quadri e movimenterà conferimenti per 200.000 tonnellate annui per 25 anni, con un ingombro totale di 44 ettari. Si pensi allo stravolgimento dell’asse viario locale, già fortemente in crisi, con la presenza quotidiana di innumerevoli mezzi pesanti, per tralasciare le problematiche di inquinamento dell’aria. L’area ricade a ridosso di un Sito di interesse comunitario della Rete Natura 2000, a meno di 2 Km dal centro abitato da un luogo di culto e pellegrinaggio, dal centro della zona di produzione del latte della più grande Dop casearia delle Marche (casciotta di Urbino), nel perimetro del distretto biologico più grande d’Italia, e al confine e ben visibile dalla città di Urbino patrimonio dell’umanità UNESCO».

Legambiente esprime «a questo proposito apprezzamento per il forte appello rivolto dal professor Vittorio Sgarbi, prosindaco del comune di Urbino e sottosegretario al Ministero della cultura, che, sdegnato dal progetto di discarica di Riceci con sullo sfondo Urbino, ha dichiarato “il governo non può che essere contrario e chiederò alla soprintendenza il vincolo paesaggistico di quel sito. Nessuno può cambiare realtà ad una città vincolata dall’Unesco».

I circoli di Legambiente chiedono che vengano «messe in atto tutte le azioni per scongiurare la realizzazione di questo “scempio ecologico” a partire da un’azione trasparente delle amministrazioni pubbliche che partecipano con quota maggioritaria a MMS ad iniziare dal comune di Pesaro, capitale della cultura 2024, e dalla provincia di Pesaro-Urbino, principali azionisti, ritirando il proprio 40% di partecipazione alla società Aurora.

Nel merito della gestione dei rifiuti Legambiente, infine, ribadisce l’urgenza di realizzare gli impianti di economia circolare come anticorpi alle discariche e con l’obiettivo di arrivare a rifiuti zero. Con la programmazione, nella fattispecie, di una discarica per 25 anni e per il conferimento di 5 milioni di tonnellate di rifiuti sembra si voglia privilegiare il perseguimento del profitto rischiando di alimentare un’emergenza nella gestione, con buona pace di ambiente ed economia».

© riproduzione riservata