Pesaro

Dipende da Noi di Pesaro-Urbino: «Marche Multiservizi ci chiede 50mila euro di danni rispetto al tema della manutenzione dell’acquedotto»

Il gruppo politico ha parlato di «interventi inadeguati per una rete che perde un terzo delle sue risorse. Azione intimidatoria»

PESARO – Danno di immagine, Marche Multiservizi chiede 50mila euro al coordinamento del gruppo politico Dipende Da Noi di Pesaro-Urbino in merito alla polemica sull’emergenza idrica.

Il coordinamento spiega: «MMS attraverso i suoi legali, ci chiede 50.000 euro per il danno di immagine e ci minaccia di querela per diffamazione aggravata fondamentalmente per aver utilizzato i termini “inadeguata manutenzione” del sistema acquedottistico, mentre secondo MMS tale manutenzione è “adeguata” in quanto in linea con le indicazioni e la convenzione con l’ATO.
Ci difenderemo puntualmente nelle sedi opportune dal punto di vista legale da quella che riteniamo una gravissima ed infondata azione intimidatoria che lede il diritto di critica politica costituzionalmente tutelata. Vorremmo però intanto chiedere pubblicamente a MMS, all’ATO e agli amministratori pubblici di tutta la provincia, se la manutenzione di una rete idrica che perde oltre un terzo delle sue risorse (le perdite idriche percentuali sono state del 34,3% nel 2019 e del 34 nel 2020), pur rispettando tutte le disposizioni degli enti preposti, possa definirsi “adeguata”».

Nella lettera inviata al gruppo politico inoltre Marche Multiservizi afferma di collocarsi tra i gestori più virtuosi secondo i parametri di ARERA essendosi classificata in fascia B da una scala da A a E. «Ci domandiamo e vi domandiamo se, ad esempio nell’anno di gestione 2020, invece di distribuire ai propri azionisti 8,7 milioni di euro, li avrebbe potuti destinare agli investimenti sulla manutenzione del servizio idrico (che nel 2020 sono stati di 8,9 milioni) e per ridurre ulteriormente le perdite avvicinandosi ai valori stabiliti da ARERA (sotto il 25% delle perdite percentuali) necessari per entrare in classe A, ovvero tra i gestori più virtuosi.
Da parte nostra auspichiamo che nel 2028, anno di scadenza della concessione attuale, il servizio idrico torni ad essere esclusivamente in mano pubblica, come previsto dal referendum del 2011, attraverso una Azienda Speciale Consortile tra i Comuni dell’intero Ambito Territoriale.
Il fatto che l’acqua non venga gestita da Società per Azioni, il cui scopo per loro natura è quello di produrre dividendi vantaggiosi per i propri azionisti, eviterebbe conflitti tra l’interesse della comunità nell’effettuare la massima manutenzione possibile della propria rete idrica e gli interessi degli azionisti.
Non pretendiamo che MMS sia d’accordo, ma riteniamo di avere il diritto di poter esprimere questa opinione senza venir citati per danni».

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