Pesaro

Dipartimento materno-infantile a Pesaro, Baiocchi (Fdi): «Riaprirà a settembre, ridurremo la mobilità passiva»

Il reparto era chiuso da marzo 2020. Solo nel 2021, 200 partorienti si erano rivolte a Rimini. Biancani: «Speriamo che i tempi siano rispettati»

Il consigliere Fdi Nicola Baiocchi

PESARO – Dipartimento materno-infantile, riaprirà a settembre il presidio pesarese. Nel marzo 2020 l’intero Dipartimento è stato trasferito d’urgenza al Santa Croce di Fano e la struttura di Pesaro è stata convertita in posti letto Covid e nel centro di riferimento regionale per le partorienti positive.

«Una gran bella notizia per i pesaresi e non solo. L’assessore Filippo Saltamartini, ha confermato la prossima riattivazione, a settembre, del Dipartimento Materno-Infantile al Presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro, al termine di alcuni necessari lavori – Questo il commento del consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Nicola Baiocchi – Le mie sollecitazioni quotidiane, come ha ricordato l’Assessore, sono state accolte dalla Giunta guidata dal Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Siamo stati tutti di parola, come è nel nostro stile politico. Non appena la crisi sanitaria ha concesso una tregua, si è deciso di dar corso a quanto previsto in tal senso dalla mozione, approvata, nelle scorse sedute dell’Assemblea legislativa marchigiana. Ciò determinerà una riduzione, auspicata, della mobilità passiva extraregionale e, soprattutto, un servizio sanitario in più in favore dei tanti pesaresi che vedranno accolte le loro richieste. Ancora una volta, con i modi e i tempi giusti, la maggioranza di centrodestra si conferma per una politica per i cittadini e per le loro aspettative e necessità».

Una chiusura che aveva pesato sul sistema sanitario come ha sottolineato il consigliere d’opposizione Andrea Biancani: «Nel 2021 circa 200 partorienti si sono rivolte a Rimini, con un incremento di quasi il 20% rispetto al 2020, generando una spesa per la sanità marchigiana, solo per la fase del parto, di circa 260.000 euro. Ma il percorso della nascita – aggiunge – comporta anche il monitoraggio della gravidanza, con visite, esami diagnostici e controlli neonatali e se si sceglie di partorire in una struttura romagnola per diversi mesi devono essere affrontati dalle mamme disagi e costi aggiuntivi che potrebbero essere evitati». Il reparto disponeva di 23 posti letto e di 4 sale parto, di cui una dotata di vasca per il travaglio in acqua e cromoterapia, 2 sale operatorie attigue con il blocco chirurgico e il nido interno.

«Mi auguro che i tempi vengano rispettati». Chiude il Vicepresidente del Consiglio regionale, Andrea Biancani (Pd).

Ti potrebbero interessare