Pesaro

Dimensionamento scolastico, Fulvi (Pd Pesaro Urbino): «Le aree interne saranno le più penalizzate»

Nelle Marche previsto un taglio di 29 scuole. «Dopo l'alluvione e lo spopolamento, altri servizi a rischio»

Scuola, banchi, aula, classi in quarantena

PESARO – Dimensionamento scolastico, plessi a rischio nell’entroterra. La Federazione provinciale Pd di Pesaro e Urbino esprime «netta contrarietà al dimensionamento della rete scolastica previsto dalla legge di Bilancio 2023 del governo Meloni che, all’art 99, pone l’obiettivo di ridurre il numero delle istituzioni scolastiche, prevedendo un numero minimo di 900/1000 alunni per il loro mantenimento – sottolinea Rosetta Fulvi Segretaria provinciale PD della Federazione di Pesaro e Urbino – Nelle Marche le scuole passeranno da 233 a 204 (-29). Una mannaia quello che si sta abbattendo nel Paese e anche nella nostra regione che in realtà è un vero ridimensionamento».

Per Fulvi «è evidente che le zone più colpite da tale disposizione normativa sono le aree interne a causa dello spopolamento e quindi della diminuzione costante della popolazione scolastica. Ricordiamo che alcune zone dell’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino sono state messe in ginocchio dalle alluvioni e, in ogni caso, parliamo di territori con importanti disagi infrastrutturali e soggetti a condizioni meteorologiche difficili: si metterà a rischio il diritto allo studio previsto dalla nostra Costituzione proprio nelle aree interne che avrebbero bisogno di maggiori investimenti e non certamente di tagli».

Il Pd si rivolge alla Regione. «Perché invece di difendere la rete scolastica marchigiana ha assecondato supinamente e senza fiatare i tagli decisi dal governo Meloni? Perchè scarica tutta la responsabilità sulle Province, chiedendo loro di indicare quali scuole tagliare con il rischio di mettere un territorio contro l’altro, un Sindaco contro l’altro? È questa l’idea di sviluppo e potenziamento educativo della giunta Acquaroli? Dopo le promesse fatte in campagna elettorale non solo non hanno riaperto nessun piccolo ospedale, né i relativi pronto soccorso».

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