Pesaro

Denatalità e emigrazione, la provincia di Pesaro Urbino perde 6076 abitanti in 5 anni, 100 nati in meno nel capoluogo

Dati negativi diffusi dall'Istat dove il saldo tra nati e morti è negativo di 1929 unità. Tutti i numeri dell'entroterra

Foto di RitaE da Pixabay

PESARO – Seimila residenti in meno in provincia in cinque anni. E la denatalità si fa sentire.

L’Istat ha appena diffuso i dati relativi al 2023 ed emerge che i residenti sono 350.335 in provincia. Un dato che cresce rispetto ai 349.529 dell’anno precedente.

Nel 2023 ci sono stati 2032 nati con un saldo negativo di 1.929. I fiocchi azzurri e rosa non compensano le morti.
Una denatalità che si evidenzia in questi anni perché nel 2022 i nuovi nati erano 2122 con un saldo negativo di 2332 unità, mentre nel 2019 erano 2268 con un saldo negativo più contenuto con 1712. Nel 2019 però i residenti erano 356.411, in pratica in 5 anni abbiamo perso 6076 abitanti. Ma nel 2011 si è toccato il record di 364.199 residenti. In 13 anni si sono persi ben 14 mila abitanti. Non solo denatalità, anche i giovani e gli immigrati se ne vanno, complice la perdita di posti di lavoro.

Il dato di Pesaro capoluogo tiene. A fine 2023 i residenti sono 95.580, contro i 95.152 del 2019 e i 95.612 dell’anno precedente. Un territorio dunque ancora attrattivo ma che registra i suoi problemi rispetto alla denatalità. Infatti i nuovi nati sono stati 465 nel 2023 e un saldo negativo di 712. Si tratta di 100 nati in meno rispetto al 2022, mentre nel 2019 erano 591. Lo scostamento più importante si percepisce nell’entroterra. Ad Acqualagna nel 2019 si contavano 4396 residenti, contro i 4171 del 2023. A Cagli erano 8425 cinque anni fa, mentre ora sono 7960. Fermignano ha perso 152 abitanti, mentre Pergola è passata da 6188 a 5770. Stabili i comuni di Colli al Metauro e Terre Roveresche. Inversione di tendenza per Cartoceto che registra un aumento di 143 unità.

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