PESARO – Il movimento Pesaro: NO GNL, insieme a EveryOne Group, ha avviato due iniziative per fermare il progetto dell’impianto di liquefazione del metano e della condotta del gas a Pesaro, situati in una zona a rischio sismico e alluvionale, a meno di 130 metri da abitazioni, scuole e ospedali. Il tema è l’ipotesi impianto liquefazione del gas. Il caso è balzato recentemente alle cronache scatenando reazioni delle associazioni e della politica. Non solo l’esposto, ma anche il ricorso al Tar.
Due azioni per tutelare la sicurezza e la salute pubblica: una petizione al Parlamento Europeo, sottoposta al Comitato per le Petizioni (PETI), che chiede l’immediato intervento delle istituzioni europee per fermare il progetto, evidenziando le gravi violazioni delle normative UE sulla sicurezza industriale, la tutela ambientale e il diritto alla salute; un appello alla Commissione Europea, indirizzato alle Direzioni Generali per l’Ambiente (DG ENV) e per l’Energia (DG ENER), per richiedere un’indagine sulle autorizzazioni concesse all’impianto e un eventuale procedimento d’infrazione contro l’Italia.
Tra gli appelli in riferimento alla Valutazione di Impatto Ambientale positiva rilasciata dal Ministero dell’Ambiente, anche quello al MASE «riguardanti la sicurezza e salubrità dell’impianto. Osservazioni che, nonostante le gravi e conclamate criticità, in contrasto con la normativa italiana e dell’Ue, non hanno scoraggiato il ministero dall’autorizzazione. L’appello è stato inviato, inoltre, agli enti che, come si legge nei documenti ufficiali della VIA, non hanno ancora trasmesso il proprio parere tecnico».
«Le criticità del progetto GNL a Pesaro sono evidenti. Nonostante le evidenze scientifiche e normative contrarie, il progetto ha ottenuto la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) positiva, pur presentando gravi rischi. L’impianto è classificato a rischio di incidente rilevante ai sensi della Direttiva Seveso III (2012/18/UE), ma si trova in una zona residenziale densamente popolata. L’impatto sulla salute pubblica è significativo: l’impianto e il traffico di autocisterne aumenteranno le emissioni di particolato tossico, ossidi di azoto e composti cancerogeni, compromettendo la qualità dell’aria e mettendo a rischio i cittadini, soprattutto le fasce più vulnerabili. Abbiamo chiesto all’Unione Europea di intervenire affinché venga rispettato il principio di precauzione e si evitino catastrofi ambientali e umane – dichiara Roberto Malini, co-presidente di EveryOne Group – Non esiste in Europa un impianto di liquefazione di GNL collocato in un’area ad alto rischio sismico e alluvionale come Pesaro. L’Ue deve fermare questa grave minaccia».
EveryOne Group intrattiene da anni un rapporto costante e costruttivo con il Parlamento e la Commissione Europea, collaborando attivamente alla tutela dei diritti fondamentali e alla salvaguardia della salute e della qualità della vita dei cittadini europei. «In numerose occasioni, i suoi appelli e le sue petizioni hanno portato a interventi decisivi da parte delle istituzioni comunitarie, garantendo maggiore sicurezza, trasparenza e rispetto delle normative ambientali e sanitarie. Anche in questo caso, confidiamo che il Parlamento e la Commissione Europea ascoltino la voce della cittadinanza e adottino provvedimenti per impedire la realizzazione di un impianto che rappresenta un rischio inaccettabile per Pesaro e per i suoi abitanti».