Pesaro

Cure palliative, casi triplicati a Pesaro e in Regione. Biancani: «Urgente stanziare maggiori risorse»

Il vicepresidente del Consiglio regionale: «Servono nuovi approcci e competenze, con un supporto economico adeguato del Servizio sanitario regionale»

PESARO – Cure palliative domiciliari, cresce il numero di pazienti. Il Vicepresidente del Consiglio regionale, Andrea Biancani (Pd), interviene sul ruolo delle organizzazioni di volontariato che forniscono assistenza domiciliare alle persone con patologie croniche inguaribili, oggetto di una sua interrogazione.

«Il numero di persone che richiedono cure palliative domiciliari è in costante crescita e il ruolo delle associazioni per questo tipo di assistenza è essenziale, per questo è urgente sostenerle con maggiori risorse. Nel 2019 i pazienti trattati da parte dei servizi territoriali e dal Terzo settore con cure palliative presso la propria abitazione sono stati 380, nel 2020 694, nel 2021 1074, in pratica sono quasi triplicati. Nel distretto di Pesaro lo scorso anno sono stati assistiti 384 pazienti, contro i 137 del 2019 e i 181 del 2020».

L’interrogazione, richiamando la delibera della Giunta che fissa la creazione della rete delle cure palliative entro il primo semestre del 2022, chiedeva di definire quanto prima l’elenco regionale delle associazioni riconosciute e di aggiornare la convenzione del 2008 con la Regione. «Le organizzazioni di volontariato, quando viene superato il tetto di spesa riconosciuto, continuano a prendere in carico nuovi pazienti a proprie spese, ma molte realtà oggi sono in difficoltà e non riescono più a sostenere i costi, a fronte di una crescita degli assistiti, non solo oncologici, ma anche con patologie neurodegenerative. Alla Regione chiediamo di aiutarle concretamente, riconoscendo il loro ruolo e prevedendo maggiori contributi».

«In questi giorni – osserva Biancani – il tema del fine vita è quanto mai attuale, con il caso Mario, il referendum sull’eutanasia respinto dalla Consulta e la proposta di legge sul suicidio assistito all’esame del Parlamento. Un tema non più rinviabile, che rende ancora più urgente far funzionare le leggi che già ci sono, in primis quella regionale del 2019 sulle cure palliative. La rete dell’assistenza domiciliare va rafforzata, uniformando le modalità di presa in carico, come ha confermato lo stesso assessore, consapevole, riconosco, del ruolo strategico di queste associazioni – conclude –. Servono nuovi approcci e competenze, ma questo non sarà possibile senza un supporto economico adeguato del Servizio sanitario regionale».

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