Pesaro

Pesaro, un passato di violenza e maltrattamenti prima dell’omicidio di Simona Porceddu

Il marocchino 44enne era finito in carcere, aveva precedenti per violenza sessuale, lesioni e minacce. Si indaga sul movente

Il luogo della tragedia

PESARO – Un altro femminicidio, un’altra storia di violenza e di un rapporto conflittuale con la propria compagna.

Si indaga ancora sul movente dell’omicidio di Simona Porceddu 41enne da parte del compagno Chouaje Mourad 44 anni marocchino. Forse la gelosia, forse il fatto che la donna avesse chiamato le forze dell’ordine dopo l’ennesimo litigio e le botte ricevute. L’uomo a febbraio era agli arresti domiciliari e il magistrato ha emesso un atto di aggravamento della pena tanto da far spedire in carcere il 44enne. Per lui diverse denunce per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, ma anche furti e problemi con la droga. Era uscito a fine novembre e in pochi giorni ha messo in atto il piano.

Sembra che l’uomo sia stato visto nei giorni scorsi nell’abitazione della compagna, dove peraltro non avrebbe potuto avvicinarsi per un divieto imposto dalle autorità.

La coppia

Nelle prossime ore verrà conferito l’incarico per l’esecuzione dell’autopsia sulla donna. Una violenza atroce perchè l’uomo ha tentato di decapitarla. Poi il lancio nel vuoto dalle mura di Gradara e la morte. «Siamo sconvolti per quello che è successo ieri a Novilara – dice il sindaco Matteo Ricci -. Un femminicidio dietro al quale si nasconde una realtà difficile. Un gesto inaudito, che lascia tutti sgomenti. Un omicidio-suicidio, la vittima una giovane mamma di 41 anni uccisa barbaramente dal compagno. Il pensiero e tutto l’affetto della comunità va alle due bambine, ci prenderemo cura di loro.Femminicidio, violenza contro le donne, fenomeni che vanno combattuti in tempi brevi: la lotta contro la violenza sulle donne, che ancora troppo spesso sfocia in tragedie come quella di ieri, deve diventare un assillo per la politica e tutte le istituzioni».

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