Truffa delle carte Pokemon, fanese raggirato per 40mila euro. Ecco la sentenza
Pesaro

Truffa delle carte Pokemon, fanese raggirato per 40mila euro. Ecco la sentenza

A processo un 28enne di Padova che non ha mai consegnato le carte rare ma si è intascato una cifra molto considerevole. La storia

PESARO – Quanto possono valere le carte speciali dei Pokémon da collezione? Un caso che ha portato a un processo penale per truffa.

Un 38enne fanese, collezionista della celebre serie di carte delle creature immaginarie chiamate Pokémon, ha conosciuto sui social un ragazzo di Padova di 28 anni che proponeva delle carte molto rare. E così sono iniziati i primi acquisti. Le transazioni erano regolari anche a fronte di pagamenti di 1000 o 2000 euro. Merce pagata e merce regolarmente spedita e inserita negli album. Finché il 28enne ha proposto un mazzo di carte rarissime, praticamente introvabili per una cifra molto significativa. La richiesta era di 40 mila euro. I due si sono dati quindi appuntamento a Padova qualche settimana dopo.

Il fanese ha consegnato i soldi e il venditore gli ha chiesto di poterli contare in disparte. Aveva lasciato giubbotto e telefono sul posto, cosa che in un primo momento sembrava poter essere una garanzia per il fanese. Ma il 28enne è invece scappato, portandosi via i 40mila euro di carte Pokemon mai consegnate. La vittima ha denunciato il fatto ed è riuscito a fornire agli inquirenti una foto del truffatore. Inserita nella banca dati il confronto ha dato esito positivo perché il 28enne aveva piccoli precedenti.

Ecco allora che una volta individuato, al fanese è stato dato un album fotografico per riconoscere il giovane. La vittima non ha avuto dubbi e il 28enne di Padova è finito a processo con l’accusa di truffa aggravata dal danno di ingente entità.

Il fanese si è costituito parte civile tramite gli avvocati Alfredo Torsani e Giacomo Masini. Il 28enne è stato condannato a 6 mesi, pena sospesa. Ha portato spontaneamente un risarcimento di 3000 euro. Ma non bastano di certo. Il giudice ha stabilito che il risarcimento verrà stabilito in sede civile.