PESARO – Gioielli comprati durante la televendita da un anziano, ma il loro valore è inferiore a quello dichiarato. In due venditori a processo.
Davanti al giudice monocratico di Pesaro un toscano di 56 anni e un siciliano di 35 anni accusati di truffa aggravata. Il 35enne, titolare di una società di rivendita di gioielli avrebbe raggirato assieme al 56enne, amministratore di fatto e tele-venditore, un pesarese di ben 97 anni.
I due, in concorso, avrebbero pubblicizzato tramite la tv alcuni monili d’oro durante le televendite del weekend, dal venerdì alla domenica.
L’anziano, vedendo una forma di investimento in questi preziosi, ha deciso di alzare il telefono e chiamare per comprare alcuni dei beni proposti. I venditori sarebbero anche andati a casa del pesarese a consegnargli la merce. Tutto sarebbe andato avanti per settimane perché l’uomo ha staccato dal libretto ben 20 assegni per un totale di 59.700 euro per avere quei gioielli. Importi da 2000 euro, 2500, 3300 euro incassati in Toscana.
Poco dopo però, assieme ai familiari, quegli ori e monili sono stati fatti valutare da un perito e si sarebbe scoperto che tutti i beni valevano circa 31 mila euro, con una differenza di 28 mila rispetto a quanto pagato dall’anziano. Oggi l’uomo purtroppo è morto ma il processo è andato avanti perché il televenditore e il proprietario della ditta di preziosi devono rispondere di truffa aggravata per aver venduto, con artifici e raggiri, i beni, causando un danno di rilevante entità.
Tra gli avvocati d’ufficio il legale Gherardo Saragoni Lunghi e presto l’udienza entrerà nel vivo, verranno ascoltati i testi. La famiglia dell’anziano non si è costituita parte civile.