Pesaro

Carcere di Pesaro, video colloquio negato: aggredisce gli agenti di polizia penitenziaria

Il Sappe fa sapere che un assistente capo coordinatore è finito in ospedale. «Chiediamo strumenti di difesa per il personale, situazione insostenibile»

Il carcere di Pesaro

PESARO – Colloquio con il padre negato, aggredisce gli agenti di polizia penitenziaria e li manda in ospedale.

È successo al Carcere di Pesaro dove il Sappe, sindacato di Polizia fa sapere che «un detenuto di 23 anni con presunte problematiche psichiatriche, a seguito del diniego da parte della direzione di un video colloquio con il padre, è andato in escandescenze e si è auto inferto, sferrando un pugno alla finestra, dei tagli alla mano e al braccio. Successivamente ha continuato a inveire, scagliandosi contro il personale intervenuto, colpendo con particolare violenza un assistente capo coordinatore, per il quale è stato necessario il ricovero ospedaliero. Il Sappe denuncia da tempo le criticità lavorative, la scarsa sicurezza e l’assenza di strumenti di difesa per il personale, costretto ad affrontare detenuti violenti a mani nude».

«Le cause principali per le quali continuano a succedere episodi simili negli istituti penitenziari sono legate principalmente alla custodia di detenuti psichiatrici o  particolarmente violenti in reparti comuni e non in apposite sezioni detentive – fa sapere Nicandro Silvestri segretario regionale Sappe Marche – Alla casa circondariale di Pesaro episodi di aggressione al personale, minacce hanno assunto negli ultimi anni proporzioni allarmanti tanto che come sindacato più presentativo a livello locale, regionale e nazionale abbiamo indetto lo stato di agitazione e interrotto le relazioni sindacali con la direzione pesarese fino a quando il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non provvederà all’avvicendamento dell’attuale direttore dell’istituto a parere del Sappe principale responsabile della situazione».

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