Pesaro

Crisi idrica estiva, Aato delibera sul Pozzo del Burano. In programma pulizia degli invasi e lotta alle perdite

I sindaci si sono riuniti per guardare al futuro. «Gli obiettivi: canalizzazione dell'acqua uscente dal pozzo del Burano e studi per il nuovo invaso»

L'assemblea Aato

PESARO – In meriti alla crisi idrica che si verifica d’estate nel Pesarese, l’Ambito territoriale ottimale (AAto) di Pesaro Urbino ha deliberato su scelte di indirizzo per il prossimo futuro. Il presidente Marco Ciccolini spiega: «L’Assemblea dell’Aato ha delineato un percorso per dare modo al sistema idrico di affrontare le crisi di siccità nei periodi estivi con la piena partecipazione di tutti i sindaci della provincia di Pesaro e Urbino». Nel corso dell’assemblea sono state condivise le osservazioni mosse dall’Unione Montana del Catria e Nerone. Eccole, punto per punto.

Combattere le perdite

Si è scelto di proseguire con l’attuale impegno nel settore della riduzione delle perdite cercando di sfruttare le occasioni di finanziamento statali (Pnrr o altro) che potranno incrementarne l’incisività attuando quanto già compreso nella pianificazione già approvata da questa Assemblea.

Pulizia degli invasi

I sindaci in modo unanime hanno chiesto alla Regione e a Enel di andare avanti sulla pulizia degli invasi esistenti, per finalizzare le procedure avviate alla rimozione di materiale inerte depositato negli invasi con concreti risultati al fine di ripristinare le originali capacità d’invaso.

Pozzo del Burano

L’assemblea ha trovato l’accordo con le comunità locali per l’utilizzo dell’importante risorsa del Pozzo del Burano, un obiettivo raggiunto per l’intera provincia, che non si era mai riusciti a concretizzare e che garantirà un approvvigionamento di qualità.
Verranno avviate le procedure per l’utilizzo ottimale della risorsa finalizzate alla realizzazione di canalizzazione dell’acqua uscente dal pozzo Burano, evitando lo spreco attuale di acqua gettata direttamente nel torrente, provvedendo a un suo convogliamento in una condotta connessa al sistema acquedottistico dell’Alto Metauro che ne consenta un utilizzo ottimale e più controllato e limitandone l’impiego ai periodi di manifesta scarsità di acqua, riservandone un uso continuativo annuale, ma più contenuto, solo a seguito di opportune e approfondite verifiche validate in sede Assembleare ATO.

«Consapevoli della delicatezza del tema – ha spiegato il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini – è bene anticipare la discussione per farsi trovare pronti al momento del bisogno ed è importante gettare ora le basi di meccanismi decisionali che possano portare alla risoluzione del problema. Gettare acqua nel letto del fiume è innaturale, attingerne in maniera certa e intelligente con la canalizzazione è una buona pratica. La politica deve lavorare anche sulla percezione della delicatezza della situazione».

Anche il sindaco di Cagli Alberto Alessandri è intervenuto: «Abbiamo portato avanti una scelta strategica con serietà e non di parte, con senso di responsabilità e con valutazioni oggettive. La risorsa del Pozzo del Burano deve rimanere strategica, si è già perso molto tempo ora è il momento di agire per non ritrovarsi ogni estate nella stessa situazione».

Nuovi invasi

La scelta è quella di andare avanti mettendo in campo studi approfonditi finalizzati alle verifiche circa l’effettiva necessità di nuovi invasi e loro eventuale localizzazione, avvalendosi della collaborazione dei gestori del Servizio Idrico Integrato, e affidando a specifiche professionalità, anche di ambito accademico, il compito di svolgere attività di analisi, studio e ricerca.

Su questo punto tra gli altri è intervenuto il sindaco di Apecchio Vittorio Alberto Nicolucci: «Il comune di Apecchio ha promosso in sede Aato una fase di approfondimento, che preveda con approccio costruttivo ulteriore riflessione e confronto. Sia Aato che i sindaci hanno convenuto che questa fase fosse opportuna, sarà necessario affidarsi a studi specialistici che possano approfondire sia il rapporto costi/benefici sia la questione della localizzazione. Come Comune sappiamo che è necessaria una visione di insieme ma vanno comunque considerate anche le criticità presenti: una ulteriore fase di studio farà maggior chiarezza».

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