Pesaro

Coronavirus, i sindacati chiedono finanziamenti per il servizio sanitario. Preoccupa l’economia

Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Pesaro e Urbino esprimono la loro vicinanza ai lavoratori dei presidi medici. Richiesti idonei strumenti a sostegno dei redditi, utili a fronteggiare questa situazione emergenziale

PESARO – Coronavirus, i sindacati rimarcano la centralità del servizio sanitario pubblico ed esprimono preoccupazione per il comparto produttivo.

Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Pesaro e Urbino esprimono la loro vicinanza e grande apprezzamento per il lavoro e la grande abnegazione che in queste settimane i lavoratori delle strutture sanitarie pubbliche della provincia di Pesaro e della regione stanno garantendo, per tentare di contenere la diffusione del “nuovo coronavirus”, e per l’assistenza prestata a tutti i cittadini.

«È evidente a tutti – dicono Paolo Rossini della Uil, Roberto Rossini della Cgil e Maurizio Andreolini della Cisl – l’importanza e le centralità del servizio sanitario pubblico e di quanto questo debba essere sostenuto e adeguatamente finanziato sia in termini di risorse economiche, che di risorse umane.

Inoltre chiediamo di procedere con misure straordinarie volte all’assunzione di personale medico e sanitario, permettendo alle regioni con territori ricompresi nelle zone gialle, di poter sforare i limiti per le assunzioni, condizione necessaria a permettere le assunzioni a partire dalle graduatorie in essere».

Non solo la questione sanità, ma anche industriale. «Dopo l’emanazione del Dpcm (Decreto del presidente del consiglio) del 1 marzo, la provincia di Pesaro e Urbino è stata considerata tra quei territori, particolarmente esposti alla diffusione del coronavirus. Pertanto ritenendo che una decisione così importante non possa essere stata presa se non in considerazione di evidenze scientifiche di tutela sanitaria, come Cgil, Cisl e Uil vogliamo evidenziare comunque, una particolare preoccupazione rispetto all’impatto sul sistema produttivo, che questa situazione ha ingenerato e ingenererà. A partire da quelle aziende e da quei settori che hanno già subito un forte calo di attività, e sui servizi pubblici e privati».

E aggiungono: «La nostra preoccupazione si concentra soprattutto per gli effetti diretti e indiretti sul lavoro e sulla vita quotidiana dei lavoratori e delle loro famiglie, sulla necessità di avere al più presto a disposizione idonei strumenti a sostegno dei redditi, utili a fronteggiare questa situazione emergenziale. Come Organizzazioni sindacali provinciali riteniamo importante che la Regione abbia attivato il tavolo con le parti sociali per evitare che l’emergenza sanitaria si trasformi in emergenza economica. Per questo è urgentissimo che nei prossimi decreti annunciati dal Governo, si definiscano strumenti utili a rispondere ai bisogni di sostegno al reddito dei lavoratori e delle lavoratrici di quelle imprese che già oggi si misurano con le pesanti difficoltà in conseguenza alla diffusione del virus».

«Vanno inoltre pensate ed inserite delle misure specifiche per sostenere l’intero tessuto produttivo anche della nostra provincia, anche qui nell’ottica prioritaria di tutelare i redditi dei lavoratori e delle loro famiglie», concludono.

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