Pesaro

Coronavirus, Pesaro: pioggia di disdette per gli alberghi e 10 rischiano di non riaprire

A lanciare l'allarme è il presidente Apa Hotels Fabrizio Oliva che chiede aiuti allo Stato in materia di tributi. «Stagione a rischio, siamo preoccupati. Siamo allo stremo, manca la liquidità e le bollette continuano ad arrivare»

Il mare di Pesaro

PESARO – Una pioggia di disdette. Praticamente annullato tutto giugno e tante cancellazioni anche a luglio e agosto. La stagione turistica pesarese è in forte difficoltà e gli albergatori lanciano un grido di allarme e disperazione.

Ne abbiamo parlato con Fabrizio Oliva, presidente Apa Hotels di Pesaro: «Ad oggi gli alberghi annuali sono tutti chiusi per mancanza di clientela eccetto 2. Quello che ci preoccupa è che sul turismo vediamo un forte abbandono della politica. Gli stabilimenti balneari sono al centro del dibattito, ma su tour operator e alberghi nessuno rivolge attenzione. Bisogna invece che le varie istituzioni inizino a preoccuparsi della situazione. Siamo allo stremo, manca la liquidità e le bollette continuano ad arrivare. Sono stati sospesi i tributi, ma arriveranno. E viviamo nell’incertezza perché ad oggi non sapremo come apriremo e con che formula».

La questione è molto seria perché secondo Oliva ormai i tour operator «stanno pensando direttamente alla stagione 2021. Del resto una fetta di clientela che viene a Pesaro arriva da Lombardia, Veneto e alta Emilia e se non si stabilizza la situazione non si muoverà nessuno. In questi giorni abbiamo solo un susseguirsi di disdette. Quasi tutte le prenotazioni di giugno sono state cancellate, ma quello che è peggio è che anche per il Rossini Opera Festival che riempe tutte le strutture non ci sono certezze e sono arrivate disdette».

Fabrizio Oliva, presidente Apa Hotels

La categoria non sta con le mani in mano, tanto che ci sono state due assemblee. «Siamo orientati ad aspettare un paio di settimane rispetto al tema del contagio e delle possibilità di movimento, ma poi siamo pronti a consegnare le chiavi come hanno fatto i ristoratori se non ci saranno interventi statali. Lo Stato dovrebbe toglierci i tributi, altrimenti non potremo andare avanti».

Lo scenario che si prospetta è durissimo. «Apriremo le strutture chiaramente senza buffet e con turni per mangiare e per la colazione. Cercheremo di avere la massima capienza, ma non sarà semplice. E i costi lieviteranno perché dobbiamo provvedere costantemente a sanificazioni e all’approvvigionamento di materiali monouso».

Una fase in cui servirebbe anche credito e liquidità. «Ma non è semplice – continua Oliva -, lo Stato di fatto fa da garante, ma le banche devono comunque istruire una pratica per l’accesso ai 25 mila euro. Dunque si attendono le risposte dal Medio Credito e non sono veloci».

La previsione è nera. «Se a Pesaro ci sono 49 alberghi, temiamo che circa dieci potrebbero non aprire o abbandonare la gestione. Andremo incontro a un fatturato in calo dal 40% al 60% minimo, con la perdita di tantissimi eventi legati alla stagione balneare ma soprattutto sportiva. Del resto anche i pullman che di solito arrivavano non potranno viaggiare a capienza piena, sarà tutto complicato anche per gli eventi. Il 18 maggio siamo pronti a farci sentire e consegnare le chiavi delle strutture».

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