Pesaro

Cgil Pesaro: «Il contagio è entrato in fabbrica, si fermino le produzioni non essenziali»

Filctem, Fiom e Slc lanciano un appello: «Le imprese stanno sbagliando comportamento, tanti lavoratori continuano ad ammalarsi, il Coronavirus continua a dilagare»

fabbrica legno
Foto di ekenamillwork da Pixabay

PESARO – Lo dicono senza mezzi termini i sindacati della Filctem, Fiom e Slc Cgil: «Il contagio è entrato nelle fabbriche pesaresi: fermiamoci prima che sia troppo tardi. Stiamo assistendo oramai da giorni a un inasprimento delle misure di sicurezza con l’indicazione di uscire di casa per le sole necessità non differibili. Manca solo una misura: chiudere le aziende che non producono beni essenziali. Sono molti i luoghi i lavoro in cui si stanno verificando contagi semplicemente perché le misure messe in campo o sono insufficienti o addirittura nulle. Le istituzioni ci hanno promesso e assicurato controlli a tappeto, ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di controlli effettuati telefonicamente o addirittura su autodichiarazioni da parte delle aziende».

I sindacalisti della Cgil vanno avanti: «Le misure fin qui adottate e le intese firmate non hanno ancora dato alcun risultato, le persone continuano ad ammalarsi, il virus continua a dilagare e le nostre rappresentanze nelle aziende, siano Rsu piuttosto che Rls, stanno affrontando una vera e propria battaglia quotidiana in prima linea, mettendo a rischio anche la propria salute, senza riuscire a mettere in campo una vera e propria azione di contenimento della diffusione del virus a tutela di chi lavora.
Le imprese stanno sbagliando comportamento: dopo l’ultimo decreto legge che introduce ammortizzatori sociali ad hoc per l’emergenza Covid-19, spingono forzosamente a un utilizzo eccessivo della ferie (ben oltre quelle maturate) dei dipendenti. Si assiste a una massiccia richiesta di domande di apertura di Cassa integrazione ordinaria che solo in pochissimi casi ha il fine della chiusura temporanea, quindi l’obiettivo di tutelare la salute delle persone che lavorano: così non va bene. Così non va. È necessario un repentino cambio di passo: le categorie dell’industria di Pesaro ed Urbino, Fiom, Filctem e SLC, tornano a chiedere con forza di fermare tutte le attività che non siano essenziali. È l’unica strada per tutelare le persone e fermare il virus».

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