Pesaro

Coronavirus, Casa per Anziani Famila Nuova di Fano: superata la curva critica. Parla il responsabile

La struttura ospita 65 residenti. Francesco Alessandroni: «Abbiamo superato la fase più critica e speriamo di non tornare indietro. È indispensabile tenere altissimo il livello di guardia: non dimentichiamo i 16 decessi»

Francesco Alessandroni
Francesco Alessandroni

FANO – Tenui segnali di ripresa che fanno guardare al futuro di questa emergenza Covid-19 con il cuore un po’ più leggero, ma che non permettono di abbassare la guardia.
Potrebbe essere riassunta così l’attuale situazione della Casa Albergo per Anziani Famila Nuova. Dopo l’intervista alla direttrice della casa di risposo di Saltara, prosegue il viaggio di CentroPagina attraverso le strutture per anziani del fanese.

A raccontarci la situazione della struttura Famila Nuova è Francesco Alessandroni, responsabile della casa di riposo che ospita ad oggi 65 residenti e che sembra aver superato la fase peggiore della pandemia: «Nonostante la situazione sia migliorata, non dimentichiamo i momenti più bui: 18 anziani sono deceduti nelle ultime settimane e 16 di questi avevano contratto il Coronavirus».

Francesco Alessandroni
Francesco Alessandroni

«Il nostro viaggio attraverso l’emergenza Covid-19 è iniziato circa un mese e mezzo fa. Noi siamo stati una delle prime strutture della zona a scoprire di avere degli ospiti positivi. A inizio marzo un nostro residente, che era dializzato, è risultato con qualche linea di febbre: è stato subito sottoposto a tampone ed è risultato positivo. Da lì in poi abbiamo attraversato varie fasi: abbiamo avuto un momento in cui, con ogni probabilità, la percentuale degli anziani contagiati presenti in struttura si aggirava intorno al 90%. Sono stati sottoposti a tampone intorno alla metà di marzo solo 15 anziani: tutti sono risultati positivi, e vista la percentuale del 100% dei test e la vita comunitaria che si fa dentro la casa residenziale, ci è stato chiesto di trattare tutte le persone come se fossero positive».

Oggi però si intravede un po’ di luce in fondo al tunnel e la struttura sta risalendo la china: «È più di un’ipotesi affermare che tutti quanti gli ospiti siano stati contagiati ma oggi la situazione sembra migliorare – ci racconta Alessadroni -. Circa il 70% degli anziani presenti in struttura ad oggi ha visto il proprio tampone negativizzarsi oppure presenta un quadro completamente asintomatico. Questo ci ha messo nelle condizioni di suddividere la struttura in due parti e creare un’area dedicata Covid positivi. Il tutto si è reso necessario a seguito del ricovero di un ospite che è risultato negativo al contagio: questa eventualità ci ha obbligato a riorganizzare la struttura in due aree differenti, sia per il personale che per gli anziani».

All’interno della struttura oggi vi sono due zone ben distinte che permettono di seguire al meglio gli ospiti preservandoli dal pericolo contagio. Anche per questo la struttura può guardare al futuro con animo più leggero.

«Abbiamo superato la curva più critica – ci riferisce il responsabile – e speriamo di non tornare indietro: attualmente possiamo contare anche sull’apporto di un infermiere della Protezione Civile ed abbiamo ricevuto i dispositivi di protezione personale richiesti alle istituzioni. Sia chiaro, in struttura ancora 15 ospiti sono positivi e siamo consapevoli che è indispensabile tenere altissimo il livello di guardia perché basta poco per mettere a repentaglio quanto fatto fino ad ora».

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