Pesaro

Fano, coppia di lupi avvistata più volte in zona Metaurilia. Strage di pollame riconducibile ad altri animali selvatici

Si moltiplicano gli avvistamenti dei lupi nel fanese. Appurato però che la mattanza ai danni di un allevamento di polli sarebbe stata causata da una famiglia di faine

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FANO – Si moltiplicano gli avvistamenti dei lupi nel fanese non raramente documentati anche da video e foto che vengono condivisi sui social. Le ultime segnalazioni riguardano la zona di Metaurilia e risalgono alla serata a cavallo tra il 19 e 20 settembre: in questo caso una coppia è stata vista aggirarsi sul ciglio della strada di via della Tombaccia. Non si tratterebbe di un avvistamento isolato: negli ultimi giorni sono stati diversi i residenti della zona che li avrebbero visti nella zona. Potrebbe trattarsi della stessa coppia adulta già segnalata la settimana scorsa a Marotta.

Altri due blitz sarebbero stati segnalati nella campagna di Fano ai danni di alcuni allevatori di pollame. Nel primo caso sarebbero sparite diverse oche e anche uno dei due cani presenti nel casolare. Nel secondo episodio invece ben 26 polli allevati a terra e pronti ad essere macellati sarebbero stati sbranati. In questo caso però è stato appurato che la mattanza non sarebbe riconducibile ai lupi ma bensì ad una famiglia di faine: «Per cercare di capire quale animale selvatico avesse ucciso i miei animali mi sono rivolto ad un veterinario e ad un esperto naturalista. – riferisce l’allevatore di Metaurilia – Sulla base dei morsi trovati sulle carcasse semi sbranate mi hanno detto che è impossibile che si tratti di lupi: i segni sarebbero causati da una faina adulta che, con i suoi cuccioli, avrebbe banchettato con i miei polli. Non voglio con questo dire che i lupi non siano presenti nella zona ma non tutti gli attacchi apparsi sui giornali sono riconducibili a loro. Difficilmente i lupi lasciano le carcasse sul posto dell’attacco, ma tendono a portarsi via le prede per cibarsene in zone lontane da occhi indiscreti».

L’allevatore, cacciatore per passione, racconta anche che la presenza di lupi nella zona sarebbe stata innescata dagli ungulati che, non avendo barriere naturali come fiumi o torrenti, quasi tutti in secca in questa stagione, si sono spinti molto a ridosso delle abitazioni: «I lupi seguono i cinghiali ed i caprioli che oramai stanziano abitualmente nelle radure a ridosso dei corsi d’acqua presenti vicino alle abitazioni e che trovano riparo nei fossi artificiali lasciati in stato di incuria. I lupi si spingono nelle zone rurali per cacciarli: i frequenti avvistamenti nelle zone abitate e gli attacchi agli allevamenti, sono consequenziali a questo».

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