Pesaro

Contessa chiusa, Vitri: «Una decina di imprese perderanno l’80% del fatturato. La Regione che fa?»

La consigliera deposita una interrogazione: «Dall'Umbria non andranno al mare a Fano o Marotta, servono ristori»

La strada della Contessa

PESARO URBINO- Contessa chiusa, le attività economiche boccheggiano. La consigliera regionale Pd presenta un’interrogazione. «Ristoranti, bar, affittacamere e un distributore di benzina sono alcune delle attività, almeno una decina, che perderanno l80% del fatturato a causa della chiusura della Strada SS452. Per questo sono stata portavoce della loro richiesta di ristori con un’interrogazione urgente in Consiglio regionale. La Giunta Acquaroli però sembra non conoscere la situazione e non averne la minima percezione. Ho ricordato all’assessore competente – incalza Vitri – che si parla di una perdita di fatturato di almeno l’80% oltre a tutto l’indotto scolastico, turistico e artigianale. Parliamo di attività che si trovano in un territorio già messo in ginocchio dall’alluvione del 15 settembre e che quindi è già stato costretto a subire perdite, disagi e danni a cui non ne devono essere aggiunti altri».

La consigliera si chiede: «Perché la Regione non ha ancora dato il pieno sostegno a questi cittadini e al territorio tra Cantiano, Cagli e zone limitrofe? Oltre al danno arriverà anche la beffa, durante la  stagione estiva tutti  i turisti che dovranno recarsi dall’Umbria al mare tra Fano e Marotta preferiranno altre zone rispetto a quelle tra Fano e Marotta, quindi le attività sulla Strada Contessa rischiano perdite ancora più pesanti durante la stagione estiva. Nella sua risposta l’assessore Antonini ha detto che si potrà ricorrere ad un fondo statale, ma prima si intende valutare il reale impatto delle perdite. Cosa significa? Forse si vogliono vedere le attività chiudere? Credo sia invece il caso di sostenerle prevenendo le perdite. La soluzione più breve dovrebbe essere quella di stanziare ristori a fondo perduto, da parte della Regione, visto che rientra nelle sue piene competenze  intervenire nelle situazioni di emergenza e non aspettare, invece,  i tempi lunghi e incerti delle risorse del Governo nazionale. Come dire “parole, parole, parole” ma intanto molti cittadini pagano la chiusura della Contessa e la situazione ancora molto critica provocata dall’alluvione».

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