Pesaro

Confindustria Pesaro: «Un camper per il vaccino ai lavoratori delle aziende»

Questa la proposta del presidente Mauro Papalini in collaborazione con l'Asur. Che spiega: «Il mezzo può viaggiare nel territorio per accelerare le operazioni di somministrazione»

Mauro Papalini, presidente Confindustria territoriale Marche Nord

PESARO – Gli industriali pesaresi pronti ad attivare un camper per distribuire le dosi di vaccino nelle aziende locali.

«Siamo pronti ad allestire un camper che possa viaggiare per il territorio provinciale e consentire, in tutta sicurezza, la vaccinazione dei lavoratori delle imprese nostre associate, ovviamente rispettando la sequenza delle priorità fissata dalla Regione Marche, che potrebbe tenere conto anche i tecnici di aziende che devono installare impianti e collaudarli, che hanno la necessità di spostarsi frequentemente non solo fuori regione, ma anche fuori dai confini nazionali».

Nel giorno in cui diventano 25 mila i tamponi antigenici effettuati nelle aziende della provincia aderenti all’Aquilotto, il presidente Mauro Papalini annuncia una nuova disponibilità, «per venire incontro a quelle che saranno le esigenze legate agli spazi per somministrare le dosi e alla necessità di completare nel più breve tempo possibile la campagna di vaccinazione di massa. Prima arriviamo a vaccinarci, prima possiamo ripartire senza dover fare i conti ogni settimana con la fascia assegnata alla regioni, prima le aziende possono tornare a produrre, a vendere, a competere – chiosa il numero uno di Palazzo Ciacchi – e chi viene vaccinato deve possedere un certificato riconosciuto a livello internazionale in modo da evitare la quarantena quando entra in un paese estero e quando rientra in Italia».

Due i punti fermi della proposta degli industriali: «Nessuno scavalcamento dell’Asur, ma piuttosto una collaborazione ancora più stretta con l’azienda sanitaria regionale per quella che è davvero una campagna di sanità pubblica epocale e nessun desiderio di fare la corsa all’acquisto privato dei vaccini. Ci fidiamo della capacità del governo Draghi di incidere sulle aziende produttrici perché rispettino quantitativi e tempi di consegna – sottolinea Papalini -, senza contare che fare la corsa ognuno per sé favorirebbe le speculazioni e i rischi». Per gli industriali pesaresi, inoltre, sono necessarie procedure urgenti per le attività di vaccinazioni itineranti e l’accordo con i medici del lavoro per vaccinare i lavoratori.

È di oggi la proposta del camper, è dei giorni scorsi quella di mettere a disposizione della campagna di vaccinazione degli over 80 degli spazi sicuri all’interno delle fabbriche più grandi: «Se può servire ad accelerare il processo, noi ci siamo», ribadisce il presidente di Confindustria Pesaro Urbino.

L’associazione, già dal mese di aprile dello scorso anno, ha avviato lo screening antigenico (“su base volontaria”) all’interno delle aziende associate: la stima è di arrivare a 30 mila tamponi entro marzo, «ma la campagna non si fermerà fin quando non ci saremo messi alle spalle la pandemia, anche perché la disponibilità degli imprenditori sta continuando a crescere e quella dei lavoratori altrettanto».

Per Papalini è in corso «una gara di responsabilità, alla quale hanno collaborato attivamente anche le rappresentanze sindacali, che fa ben sperare sulla riuscita della campagna di vaccinazione». Sempre sul fronte dei tamponi, l’associazione ha stretto una convenzione con l’università di Urbino e il dipartimento diretto dal professor Magnani per quelli molecolari: «L’accordo ci sta permettendo di avere risposte rapide sull’eventuale positività dei lavoratori, che vengono immediatamente sottoposti a quarantena evitando così il rischio di contagio, con un risparmio anche sui costi dell’analisi. Stimiamo che finora le aziende nostre associate abbiano investito quasi un milione di euro solo sul capitolo tamponi», conclude Papalini.

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