Pesaro

Confartigianato Ancona-Pesaro e Urbino: «L’autotrasporto lavora in perdita, mezzi fermi: servono interventi»

Il comparto conta 2.100 aziende e 6.000 addetti nelle due province. Martedì 15 Marzo le sigle convocate dal Governo

Trasporti in autostrada

PESARO – L’allarme e le conseguenze sono pesanti. Perchè «ci sono imprenditori che per non continuare a lavorare in perdita hanno dovuto fermare i mezzi».

Così Luca Bocchino responsabile sindacale di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino che ha preso parte all’assemblea regionale di Confartigianato Trasporti riunita, in questa occasione, a Macerata. L’iniziativa è servita per discutere le proposte presentate al Governo da Unatras e ha visto la presenza oltre che dei dirigenti regionali e dei responsabili sindacali interprovinciali di Confartigianato Trasporti, di Amedeo Genedani presidente nazionale Confartigianato Trasporti e di Unatras che raggruppa 10 Associazioni dell’autotrasporto.

«Se non ci sarà un intervento tempestivo del Governo, l’autotrasporto sarà costretto ad un fermo tecnico, non di protesta, perché i carburanti, oltre ad aver subito rincari insostenibili di oltre il 50%, scarseggiano. Le compagnie petrolifere stanno tagliando le forniture con ripercussioni sugli autotrasportatori, ma anche su tutti i settori dell’economia e sulle famiglie. Anche nel pieno della pandemia, siamo stati in prima linea per garantire la consegna delle merci e non fermare il Paese, ma in questa situazione è impossibile programmare i servizi. Servono interventi immediati che consentano di gestire l’emergenza attuale, ma anche misure strutturali per dare certezze agli imprenditori».

L’Assemblea ha permesso di fare il punto sull’aumento del costo del gasolio arrivato a 2€ al litro, del metano a 4,999€ e sui provvedimenti che Confartigianato chiede per consentire ai vettori italiani di operare nella legalità e in sicurezza. Tra le richieste al Governo l’introduzione con un DL del rimborso di parte degli aumenti del costo del gasolio, norme che diano certezza di recuperare gli aumenti del gasolio sui costi minimi e che questi vengano aggiornati con il variare del prezzo. Contestualmente si chiedono regole certe che permettano l’applicazione dei costi minimi, l’eliminazione dei tempi di attesa infiniti nei carichi e scarichi delle merci.

L’approvazione di queste misure consentirebbe al settore, pur nelle difficoltà, di sopravvivere. In caso contrario, con le tariffe del trasporto rimaste invariate, il gasolio passato da 1,25€ a 2€ e un rifornimento di 1.000 litri salito da 1.250€ a 2.000€, gli autotrasportatori continuerebbero a lavorare in perdita e sarebbero costretti a fermarsi. Il comparto dell’autotrasporto conta 2.100 aziende e 6.000 addetti nelle province di Ancona, Pesaro e Urbino, 1.800 aziende con 5.400 addetti in quelle di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. L’assemblea regionale a Macerata è servita per ascoltare la categoria e raccogliere le indicazioni da portare all’attenzione del Parlamento. Sul tavolo anche le eventuali mobilitazioni del settore che saranno valutate all’esito dell’incontro con il Governo e nel rispetto delle normative vigenti, ricordando che vige un Codice di autoregolamentazione dell’esercizio dello sciopero nel settore dell’autotrasporto e nel cui rispetto Confartigianato si riconosce.

Martedì 15 Marzo, Unatras è stata convocata dal Governo e dopo questo incontro si deciderà se e quali forme di protesta attivare, anche se, sottolinea Bocchino, «l’augurio è che l’incontro sia risolutivo perché diversamente si rischia il caos nell’autotrasporto e nell’economia per la mancanza di veicoli commerciali in grado di garantire il trasporto delle merci. Già ora mi giungono conferme di operatori che si sono fermati per l’interruzione delle filiere di appartenenza o per una scelta imprenditoriale autonoma vista l’impossibilità di continuare a lavorare in perdita».

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