Pesaro

Cocaina nascosta dentro un orsacchiotto di peluche: due arresti a Fano

I carabinieri hanno sorpreso due donne di 27 e 29 anni con la droga in casa. La tenevano in un barattolo di riso e in un pupazzo per evitare l'umidità

La cocaina rinvenuta nel peluche dai Carabinieri a Fano
La cocaina rinvenuta nel peluche dai Carabinieri a Fano

FANO – La droga nascosta in un barattolo di riso dentro un orsacchiotto di peluche. I carabinieri della Compagnia di Fano hanno arrestato due donne straniere di 29 e 27 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Era ormai qualche giorno che veniva notato uno strano andirivieni nei pressi di un’abitazione situata nella frazione Rosciano di Fano, tale da far presumere una cospicua attività di spaccio. Nel tardo pomeriggio di lunedì 30 dicembre i carabinieri della stazione di Fano assieme a quelli del nucleo radiomobile, hanno quindi deciso di organizzare un appostamento.

La conferma delle previsioni iniziali non è tardata ad arrivare: dopo qualche ora di attesa infatti i carabinieri hanno notato uscire dall’abitazione un giovane che, in modo del tutto fugace, ha avuto un incontro con un’auto in transito, con ogni probabilità finalizzato alla cessione di stupefacente. A questo punto i carabinieri sono intervenuti al fine di non consentire al giovane di rientrare nell’abitazione, ma questi, accortosi del controllo in atto, è riuscito a fuggire per i campi adiacenti facendo perdere le proprie tracce. I militari però hanno ben pensato di raggiungere subito l’abitazione del giovane, e di perquisirla.

All’interno della casa sono state sorprese – senza che avessero modo di cambiare il contesto interno alla casa – due donne straniere: alla vista dei militari hanno iniziato subito ad innervosirsi. In particolare la 27enne ha cercato di dileguarsi dalla presenza dei militari per raggiungere repentinamente il bagno, dove è stata sorpresa per tempo dai militari nel vano tentativo di occultare prima e disfarsi poi di 6 dosi di stupefacente, riposte all’interno di una scatola contenente riso bianco e nero, utile per tenere lontana l’umidità e ben conservare la sostanza.

Nell’appartamento è stata rinvenuta anche una considerevole somma contante e vari ritagli in cellophane utili per il confezionamento delle dosi. Nessun dubbio circa l’attività di spaccio e il coinvolgimento delle donne. I numerosi ritagli rinvenuti hanno fatto però subito ritenere agli operanti che ci potesse essere in casa altro stupefacente.

Di fronte all’attività di ricerca e alla richiesta di perquisire anche le pertinenze dell’abitazione, l’altra ragazza straniera, la 29enne (risultata essere la moglie del giovane fuggito) è stata sorpresa nel vano tentativo di nascondere maldestramente una chiave marca Cisa, risultata poi essere la chiave del loro ripostiglio situato al piano terra.

Qui, a terra, qualche chicco di riso dello stesso tipo di quello ritrovato insieme alle 6 dosi. Tra il materiale, dopo un’accurata ricerca, sono stati quindi rinvenuti due bilancini di precisione e un orsacchiotto di peluche con all’interno della zip un barattolo colmo di riso, e sommersi all’interno due involucri di cocaina del peso complessivo di circa 80 grammi.

Entrambe le donne sono state quindi arrestate. Solo per la 29enne si sono però aperte subito le porte del carcere di Villa Fastiggi, poiché la 27enne è risultata essere incinta. La mattina di lunedì si è tenuta dinanzi al tribunale di Pesaro la convalida dell’arresto di quest’ultima. Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha accolto la richiesta di patteggiamento della pena di cinque mesi di reclusione. Il giorno seguente alla casa circondariale di Villa Fastiggi si è tenuta la convalida anche per l’altra ragazza arrestata. Anche per lei il giudice ha convalidato l’arresto e ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari.   

Verranno eseguite le misurazioni qualitative e quantitative dello stupefacente per verificarne la qualità e le singole dosi ricavabili. Un ulteriore sequestro importante di stupefacente, quello eseguito dai militari della stazione di Fano e del nucleo radiomobile, che testimonia il loro impegno costante nella prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti.

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