Pesaro

Cimitero di Novilara con bare a cielo aperto, il Comune vaglia due opzioni

La risposta al consigliere Malandrino. La prima prevede la rimozione delle salme e ricostruzione ossari. La seconda la demolizione del muro pericolante

Le bare nel cimitero di Novilara

PESARO – Cimitero di Novilara tra muri pericolanti e bare a cielo aperto. Il consigliere Fdi Daniele Malandrino ha presentato un’interrogazione. «In alcune parti il muro rischia di venire giù da un momento all’altro. Altrove, dove è saldo e dritto, serve come protezione d’emergenza ad alcune bare esposte all’aria per via del crollo della parete posteriore di una trentina di loculi. Insomma il degrado è evidente e diffuso: non mi si venga a dire che anche qui c’entra il terremoto».

La risposta in Consiglio è arrivata dall’assessore al Fare Riccardo Pozzi. «Sono stati effettuati diversi sopralluoghi con la presenza di tecnici. La situazione non si risolve con interventi da poche centinaia di euro, come detto dal consigliere Malandrino. Attualmente le opzioni al vaglio dell’Amministrazione sono due. La prima prevede la rimozione delle salme e la ricostruzione degli ossari; gli step previsti sono: un’ordinanza per rimuovere le salme; l’allocazione temporanea delle stesse in un altro cimitero; la demolizione dei loculi per rimuovere le salme interrate, la demolizione del muro in mattoni di confine e, infine, la ricostruzione degli ossari con moduli prefabbricati (nello stesso luogo, senza bisogno di costruire il muro pericolante nl frattempo demolito). Per una spesa, che, ad esclusione dello spostamento delle salme è preventivata sui 200mila euro».

La seconda opzione «prevede invece la demolizione del muro pericolante e la sua parziale ricostruzione. Un’alternativa dal costo stimato di 25mila euro, la cui fattibilità è legata alla prima fase prevista: la verifica geologica della stabilità della scarpata. Una volta ottenuta si procederebbe alla demolizione del muro in mattoni di confine e la sua ricostruzione tramite tamponamento dei loculi sul retro».  

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