Pesaro

Cgil, Cisl e Uil Pesaro: «Nelle Rsa e case di riposo non si indaga sulla natura dei decessi»

Le sigle dei pensionati chiedono conto della situazione ai gestori: «Chiediamo anche i tamponi per l'inizio della fase 2 su tutti, ospiti, personale ed eventuali visitatori»

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PESARO – I sindacati vogliono vederci chiaro sulla morte degli anziani nelle Rsa e case di riposo di Pesaro. E chiedono che siano effettuati tamponi a tutti per la fase 2.

I sindacati pensionati della nostra provincia, insieme alle confederazioni Cgil, Cisl e Uil, sono in attesa di essere riconvocati dal prefetto insieme ai dirigenti del Servizio sanitario per conoscere i numeri dei contagi, dei decessi e dei tamponi fatti e in programma per le residenze per anziani, case di riposo, residenze protette, Rsa e Reparti di cure intermedie.

I sindacati dicono che «lo scorso 23 aprile la video conferenza promossa dal prefetto è stata molto deludente, i dirigenti della sanità pubblica della nostra Area Vasta hanno dichiarato di non conoscere i numeri relativi alle residenze per anziani che sarebbero di sola competenza dei gestori e di avere solo quelli parziali delle strutture sanitarie – spiegano Catia Rossetti (Cgil), Vittorio Calisini (Cisl) e Paolo Sacchi (Uil) -. Noi non abbiamo dati ufficiali ma riceviamo quotidianamente segnalazioni da parte di nostri iscritti, soprattutto familiari degli anziani, che ci descrivono scenari drammatici, con numeri di decessi di gran lunga superiori a quelli relativi ai periodi precedenti la pandemia Covid-19. In molti casi ci risulta che non si indaghi sulla ragione dei decessi, siamo certi che solo conoscendo i numeri reali dei decessi, rapportandoli al numero dei positivi, sintomatici e asintomatici, si potranno adottare misure che eviteranno il moltiplicarsi della diffusione del virus».

Per le sigle «si potrà così prendere come esempi i pochi luoghi che per ora sembrano non abbiano rilevato alcun contagiato e che speriamo mantengano questo primato. I dati sono importanti ma per noi fondamentale è che il servizio sanitario insieme ai gestori delle residenze protette e case di riposo, sottoponga tutti (ospiti, personale ed eventuali visitatori previsti per la fase 2), a tampone per verificare l’eventuale positività. Si tratta, com’è evidente, di una situazione critica e preoccupante non solo per le persone anziane ricoverate, delle quali il virus sta facendo una vera e propria strage, ma anche dal punto di
vista della salute pubblica, e quindi dell’incolumità di tutta la popolazione».

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