Pesaro

Centrodestra Vallefoglia: «Il 40% delle case rurali è danneggiato, monitoraggio in ritardo per il biodigestore?»

I consiglieri Nicolini e Borlenghi criticano il tempismo della giunta a proposito della variante al Piano Regolatore per la salvaguardia delle case rurali. «Forse le abitazioni rientrano nell'area di costruzione dell'impianto?»

Vallefoglia fonte wikipedia
Vallefoglia (fonte wikipedia)

VALLEFOGLIA – Variante al Piano Regolatore per la salvaguardia delle case rurali, il centrodestra di Vallefoglia critica l’operato della Giunta Ucchielli.

Carla Nicolini e Paolo Borlenghi parlano provocatoriamente di «istruzioni per distruggere un territorio e la sua storia. L’assessore Gattoni ha illustrato i benefici che questo provvedimento produrrebbe sugli edifici rurali che rappresentano la storia, la cultura del nostro territorio. Ma questo provvedimento arriva con un ritardo mostruoso; l’incarico ai professionisti per verificare la situazione risale al dicembre 2019, neanche due anni fa e solo ora i nostri amministratori, che vivono sul territorio dai tempi di Matusalemme, si accorgono delle “…risultanze drammatiche di detta verifica…”. Infatti oggi il 40% degli edifici rurali è parzialmente crollato o è gravemente danneggiato. Ancor maggiore è la quantità degli stessi non più raggiungibili perché le strade non esistono più; gli agricoltori le hanno arate per poterle coltivare. I proprietari, nel frattempo, hanno dovuto gioco forza evitare interventi conservativi, visto gli alti costi legati ai vincoli di legge esistenti fino ad oggi».

Per il centrodestra di Vallefoglia dunque «il peso che l’amministrazione di Vallefoglia dà alla storia ed alla cultura di questo territorio è il seguente: totale menefreghismo. Qui non si parla solo di un palese ritardo di sei anni dall’insediamento dell’amministrazione unica, ma di un tempo molto più lungo, visto che buona parte dei personaggi che sono attualmente presenti in Comune, partecipavano alla vita politica dei Comuni di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola. Parliamo di soggetti che ancora una volta hanno dimostrato tutta l’incapacità di una visione di lungo periodo e che hanno caricato il Comune per oltre 19 milioni di euro di debiti».

Per il gruppo politico c’è una lettura: «Per quale motivo si svegliano solo ora? Forse perché il provvedimento interessa anche alle abitazioni rurali che rientrano nell’area di costruzione del futuro biodigestore di Talacchio? Il Gattoni dichiara che la data dell’incarico per il monitoraggio rurale è assolutamente incompatibile con l’inizio dell’operazione biodigestore a Talacchio. Può darsi, ma facciamo due conti: l’incarico per il monitoraggio risale al 10 dicembre 2019, mentre il progetto biodigestore di Talacchio è datato 30 settembre 2020; solo sette mesi di differenza. Visto la complessità dell’opera e il volume delle relazioni ambientali e delle analisi preliminari presentate in allegato al progetto biodigestore le date possono essere compatibili: un progetto così non si completa in una manciata di settimane.
A proposito, alla seduta del Consiglio non hanno partecipato l’assessore Ciaroni e la consigliera Giovannelli appartenenti ad “Articolo 1”, movimento che si dice contrario alla costruzione del manufatto a Talacchio. Se non potevano esserci, avrebbero potuto dissociarsi inviando al Consiglio Comunale almeno due righe di opposizione al provvedimento, ed invece neanche quello; meglio evitare di contrariare il capo. Cosa si fa per salvare la poltrona, soprattutto se ben pagata. Il gruppo Centrodestra per Vallefoglia non vuole essere complice nel coprire lo scempio che questa amministrazione ha perpetrato nel tempo al nostro territorio».

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