Pesaro

Cena della discordia Sgarbi – Carriera: le bordate del sindaco Seri e della consigliera Ruggeri (M5S)

Presa di posizione netta da parte di Seri che parla di «episodio inaccettabile». Ancora più perentoria la consigliera Regionale che ha parlato di «sceneggiata vergognosa»

Massimo Seri
Massimo Seri

FANO – Non si placa il clamore mediatico suscitato dalla cena della discordia a cui ha preso parte Vittorio Sgarbi, in visita a Fano allo Chic, il nuovo ristorante di Umberto Carriera. Un gesto dimostrativo contro le restrizioni del DPCM che è sfociato nell’ennesima multa per il ristoratore (era già stato multato per aver aperto i ristoranti La Macelleria e l’Osteria delle Candele).

Dopo le parole di condanna di Amerigo Varotti, direttore Confcommercio, che ha auspicato una risposta decisa ed autorevole da parte delle Istituzioni che vada al di là della sola multa e la decadenza da Parlamentare per Vittorio Sgarbi, ora a prendere posizione è stato il Sindaco Massimo Seri: il primo cittadino ha parlato di “episodio inaccettabile” ed ha anch’esso auspicato sanzioni, in quanto comportamenti del genere sarebbero un’offesa nei riguardi di coloro che rispettano le regole.

Marta Ruggeri
Marta Ruggeri

Ancora più dura e perentoria la consigliera regionale Marta Ruggeri (M5S): «La sceneggiata che si è svolta ieri in un ristorante del centro storico di Fano con protagonisti un ristoratore in cerca di pubblicità facile e un provocatore seriale come Vittorio Sgarbi, è stata vergognosa».


E ancora: «Cavalcare un’emergenza sanitaria che ha importanti risvolti economici e sociali infrangendo le regole imposte con l’unico scopo di uscire presto dalla crisi, pur sapendo di chiedere sacrifici ai cittadini, è veramente irresponsabile. Bene ha fatto il sindaco Seri a stigmatizzare l’accaduto e io stessa sento l’esigenza di esprimere vicinanza e solidarietà a tutte le categorie, ristoratori compresi, che operano rispettando le regole. A loro vanno la mia stima, il mio supporto e l’augurio che insieme si riesca ad uscir presto dalla crisi. Le istituzioni saranno sempre disponibili al dialogo e vicine a chi chiede ascolto e comprensione utilizzando rimostranze lecite».

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