Pesaro

Celebrazioni del 25 aprile: le iniziative a Pesaro e Fano

Una Festa della Liberazione diversa, a causa dell'emergenza Coronavirus: a Pesaro Ricci cita Luis Sepúlveda, a Fano una corona di fiori per ricordare il partigiano Giannetto Dini. «L'Italia ha bisogno, oggi più che mai, di speranza, di unità, di radici che diano forza e tenaci»

Celebrazioni del 25 Aprile

Un 25 aprile diverso, ma non meno sentito rispetto a quello celebrato negli anni passati. L’emergenza Covid-19 impone necessariamente una rimodulazione radicale della cerimonia istituzionale: per questo i comuni della provincia di Pesaro Urbino hanno ripensato a nuove modalità per rendere degno tributo alla 75° Festa della Liberazione.

A Pesaro questa data così importante sarà ricordata attraverso le parole di Luis Sepúlveda, scrittore di fama mondiale, mancato recentemente proprio a causa del Coronavirus.

«Sabato 25 aprile, insieme alla bandiera italiana, – ha riferito il primo cittadino Matteo Ricci – sarà esposto uno striscione nel balcone del palazzo comunale con le parole di Luis Sepúlveda, scomparso a causa del Coronavirus: “Ammiro chi resiste, chi ha fatto del verbo resistere carne, sudore, sangue, e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere, e vivere in piedi anche nei momenti peggiori”».

Matteo Ricci

Ha aggiunto inoltre il sindaco: «Sarà un omaggio alla Liberazione e a chi ancora oggi deve resistere. Oltre che al grande scrittore».

Per il 75° anniversario della Liberazione il luogo dell’iniziativa sarà il monumento alla Resistenza. Il programma della cerimonia prevede alle ore 11 la deposizione di una corona da parte della polizia locale. Quindi gli interventi del rappresentante delle associazioni d’arma, del rappresentante dell’Anpi, del presidente della Regione Luca Ceriscioli e del primo cittadino. Infine, alle ore 11.40, seguirà un momento di preghiera con un sacerdote. È prevista la diretta della cerimonia sulla pagina Facebook del Comune.

A sottolineare l’importanza di questa data anche la Cgil Pesaro e Urbino: «Abbiamo ancora bisogno del 25 aprile e del 1° maggio». Per questa occasione il sindacato ha promosso la realizzazione di un video curato dal responsabile del Progetto Memoria Giuliano Giampaoli, gli storici Luciana Agostinelli e Marco Labbate, e realizzato dai videomakers Sonia Zanelli e Diego Pozzi. A questo si aggiunge una originale versione di Bella Ciao prodotta dal Sindacato Pensionati Spi Cgil con la collaborazione dell’Anpi Valmetauro e il Comune di Fermignano. «Nei giorni che viviamo in isolamento rigoroso viene esaltato il bisogno di una socialità positiva, che affermi il valore della vita, di ogni singola persona, e della comunità con cui può vivere – si legge in una nota -. Abbiamo ancora bisogno del 25 aprile, festa della libertà; e del 1° maggio, festa dell’unità solidale del mondo del lavoro».

Ovviamente cerimonia senza pubblico anche a Fano dove, alle 10.30, all’ingresso del municipio, verrà deposta presso la lapide in memoria del partigiano fanese Giannetto Dini, fucilato a 17 anni, una corona in onore dei caduti della Resistenza. Saranno presenti il sindaco Massimo Seri e il presidente provinciale ANPI Paolo Pagnoni insieme al presidente del Consiglio Comunale, all’assessore alla Memoria e alle associazioni combattentistiche e d’arma.

«Quest’anno vivremo un 25 aprile diverso, uniti ma distanti – dichiara il sindaco Massimo Seri –. In questo contesto l’amministrazione comunale di Fano onorerà, nel rispetto delle disposizioni per il contenimento e il contrasto del Covid19, questa data fondante dell’Italia repubblicana e democratica dando vita presso il municipio a una cerimonia simbolica, dal forte e chiaro valore civile, per mantenere vivi gli ideali di libertà e di giustizia che animarono la lotta di Liberazione».

«L’Italia ha bisogno, oggi più che mai, di speranza, di unità, di radici che sappiano offrire la forza e la tenacia per poter scorgere un orizzonte di liberazione – aggiunge l’assessore alla Memoria, Samuele Mascarin –. Il 25 aprile arriva quindi con una preziosa puntualità, per farci sentire comunità e per invitarci ancora una volta a resistere al nostro tempo».

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