Pesaro

Eutanasia, sul “caso Mario” parla Ruggeri (M5S): «Ritardi della politica su una materia delicatissima»

La consigliera regionale sul primo caso in Italia di suicidio assistito: «C'è un vuoto normativo che stride rispetto ai cambiamenti etici della società»

Marta Ruggeri
Marta Ruggeri

PESARO – Suicidio assistito, la consigliera regionale Marta Ruggeri di M5S interviene sul caso di Mario parlando di «Ritardi della politica su una materia delicatissima». Un caso scoppiato alla ribalta dopo il parere del Comitato Etico Asur che ha dato il via libera al suicidio assistito per Mario, tetraplegico marchigiano di 43 anni.
 
«Ogni valutazione sulla vicenda di Mario non deve prescindere dal rispetto verso le grandi e prolungate sofferenze che hanno portato una persona a decidere per il suicidio assistito». Così la capogruppo in consiglio regionale di M5S, Marta Ruggeri: «Attiene infatti a materie delicatissime e fondamentali come il valore dell’esistenza e i diritti di ogni singola persona».

Prima volta in Italia sono stati riconosciuti dopo una lunga battaglia legale i quattro requisiti fondamentali per l’accesso al suicidio assistito. «Un percorso tortuoso e complicato – conclude Ruggeri – che purtroppo evidenzia tutto il ritardo accumulato della politica italiana, ancora incapace di legiferare in applicazione della sentenza Cappato – Dj Fabo emessa dalla Corte Costituzionale. Un vuoto che stride rispetto ai rapidi cambiamenti di carattere etico e morale in atto nella nostra società. Si riscontra infatti un’attenzione sempre crescente verso temi come il dolore, quindi cure palliative oppure altre modalità di sollievo, e come il fine vita».

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