Pesaro

Caso Elvezia, Pd Pesaro: «Centrodestra si dimentica della loro politica anti immigrazione»

Dopo i commenti sul contezioso tra l'hotel e il Comune intervengono i Dem. «Sostenere l'accoglienza ma nel rispetto delle regole»

PESARO – Caso Elvezia, il Pd Pesaro attacca il centrodestra.

L’hotel è entrato in causa con il Comune per aver ospitato alcune persone nell’ambito dell’emergenza freddo. La struttura non era a norma dal punto di vista dell’impianto anti incendio, così è stata elevata una sanzione da 1600 euro. Ma l’hotel si difende dicendo che il Comune aveva inviato i senzatetto tramite i servizi sociali e chiedeva di non pagare la multa.

Il Centrodestra ha stigmatizzato il comportamento del Comune e il Pd replica. «Si resta esterrefatti nel leggere le dichiarazioni de consiglieri comunali di centrodestra in merito alla vicenda Hotel Elvezia, oggi paladini di chi offre accoglienza ai profughi e ai senzatetto, ma in un passato prossimo strenui oppositori, anche con proteste di piazza, delle politiche di accoglienza profughi governative. Si son dimenticati in fretta il loro pensiero politico anti-immigrazione ed è altamente strumentale e populista approfittare di una vicenda pubblico/privata ancora non risolta come quella del caso Elvezia, per sconfessare l’amministrazione comunale che guidiamo con trent’anni di “alta” politica sociale, negando l’evidenza storico amministrativa e questo la dice lunga sulle modalità di cui sarà capace il centrodestra in questa campagna elettorale verso le elezioni di giugno».

«È stata la nostra capacità di buon governo, l’audacia di 40 anni fa, che ereditata ancor oggi continua lungimirante e innovativa, a far crescere la “Pesaro modello del welfare” che andò oltre il suo territorio. Attenzione anche a usare ringraziamenti, perché ognuno fa il suo mestiere, e perché al principio, nell’anima, ci deve essere come sempre c’è stato, un rapporto che sia sì sullo stesso piano, ma al tempo stesso come una vocazione; un dovere che risponda sempre alla responsabilità personale. Ad ogni livello. Che si parli allora di riconoscenza, quella sì, a chi come Caritas, Città della Gioia, Croce Rossa Italiana e altri che hanno sempre messo cuore e braccia volontarie con progetti che l’amministrazione ha sposato e continua a sposare e oggi coprogetta e sostiene, e a tutti quei soggetti, pubblici e privati, che in varie forme si sono aperti e adoperati nella reale collaborazione all’accoglienza. La giunta Ricci ha dovuto sopperire al drastico taglio del governo Meloni di 500mila euro al fondo abitativo, facendosi carico con fondi propri delle 1.100 famiglie rimaste senza contributi governativi senza parlare della situazione delle case popolari gestite dalla Regione che non riesce a dare risposte alle emergenze abitative da ormai lungo tempo. Noi continueremo a sostenere ogni utile azione sociale che offra accoglienza, sopravvivenza e conforto a chi soffre e scappa da situazioni pericolose per la propria vita, o si trova in stato di emergenza, sempre e comunque nel rispetto delle regole e delle leggi che non possono certo esser derogate e ignorate per il proprio tornaconto».

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