Pesaro

Case popolari, Biancani: «No a contatori unici, rischio distacchi in caso di morosi o furbetti»

Il consigliere chiede interventi alla Regione. «Rischiamo di rivivere episodi come quelli di via Senna a Pesaro»

PESARO  – Case popolari senza riscaldamento, altre situazioni simili a Fano e Pergola.

«La situazione vissuta dai residenti di via Senna a Pesaro, costretti per mesi a vivere senza gas per riscaldarsi e senza acqua calda per lavarsi, rischia di ripetersi in altri complessi di case popolari. Episodi simili stanno accadendo anche a Fano e a Pergola, servono indirizzi precisi da parte della Regione».

Con un’interrogazione il Vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Biancani (Pd) sollecita la Regione a fornire indicazioni e interventi per risolvere il problema dell’interruzione del riscaldamento nei condomini di edilizia residenziale pubblica. 

In via Senna lo scorso 27 febbraio il gestore del servizio gas, verificata la morosità di 13 delle 23 famiglie residenti, aveva posto i sigilli al contatore centralizzato, interrompendo l’erogazione in tutto lo stabile per quasi 10 mesi, restato senza riscaldamento e acqua calda, anche negli alloggi di chi era in regola con i versamenti.  

«Attualmente il gas nel condominio è tornato – comunica Biancani – grazie al Comune e all’Erap che hanno anticipato le somme per riallacciare la fornitura, con l’accordo dei condomini di restituire il contributo. E’ una soluzione temporanea, in attesa che vengano installate le valvole che consentiranno l’eventuale blocco dell’erogazione del gas per singolo appartamento. L’Erap si è impegnata a realizzare i lavori in primavera, ma anche questa soluzione ridurrà solo parzialmente il rischio, perché una parte delle spese, indipendentemente dai consumi, rimarrebbe comunque condominiale e verrebbe comunque addebitata non consentendo di eliminare completamente il problema della morosità complessiva».

Per Biancani, già firmatario lo scorso luglio di una interrogazione sull’edificio pesarese gestito da Erap, «la soluzione degli impianti centralizzati è sbagliata, non è adatta laddove ci sono situazioni socio-economiche precarie e molto differenti. Sarebbe necessario che in ogni appartamento si potesse regolare autonomamente il consumo di tutti i servizi, acqua, gas, elettricità. Grazie al Pnrr e ad altre forme di finanziamento pubblico, diversi edifici saranno ristrutturati sia da Erap che dai Comuni per il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico. Per quest’ultimo obiettivo, mi risulta che nella maggior parte dei progetti si stia adottando la scelta di caldaie condominiali, con contatore unico. E’ una scelta che non condivido, perché rischia di creare numerosi problemi di gestione nei prossimi anni, soprattutto in presenza di residenti irresponsabili, ‘i soliti furbetti’, che fanno pagare a tutti le conseguenze del loro comportamento. Per rendere esecutivo lo sfratto nei confronti dei morosi che non pagano, non perché indigenti, ma per scelta, ci vogliono anni, dopo procedure lunghe e complesse. Sarebbe opportuno prevedere impianti autonomi e soluzioni alternative.  La Regione deve intervenire».

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