Pesaro

Caro carburanti, Federconsumatori Pesaro: «Speculazioni in atto da tempo»

Aumenti per +96 euro su benzina e +228 euro su diesel annui. L’associazione chiede di ridurre le accise e le tasse che rappresentano circa il 60% del costo complessivo del carburante

PESARO – Caro Carburanti, ecco quanto costano i pieni alla luce dei ritocchi al rialzo.

Federconsumatori Pesaro lancia l’allarme. «Secondo i dati riportati da Quotidiano Energia, la benzina si attesta mediamente a 1,82 euro al litro per il self, il diesel a 1,877. Stando alle segnalazioni ricevute, non mancano, soprattutto lungo la rete autostradale, distributori che applicano per la benzina prezzi al di sopra di 1,95 euro al litro e di 2,30 euro al litro per il diesel.

Questi sono prezzi ben al di sopra del livello su cui si dovrebbero attestare, al di là dell’applicazione piena dell’accisa, il cui sconto è terminato il 31 dicembre, soprattutto se si comparano ai prezzi praticati in passato con condizioni simili a quelle attuali nei mercati petrolifero e valutario. Infatti, secondo i dati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto sia dell’andamento delle quotazioni dei prodotti petroliferi, sia dell’andamento del cambio Euro/Dollaro, la benzina oggi dovrebbe costare almeno 8 centesimi di meno al litro e il gasolio ben 19 centesimi in meno».

Per l’associazione a tutela dei consumatori «questo comporta un aggravio annuo, in termini diretti, per ciascun automobilista che effettua un rifornimento di 2 pieni al mese, di 96 euro nel caso della benzina, di 228 euro per il diesel. A ciò si aggiungono le gravi ricadute indirette che gli aumenti dei carburanti determinano sull’andamento dei prezzi dei beni (trasportati per oltre l’86% su gomma) e dei servizi, che secondo le nostre stime ammontano a circa 126 euro annui di spesa in più per famiglia.

I calcoli sono effettuati al netto della tassazione e mettono in evidenza come le speculazioni siano in atto da tempo».

Federconsumatori chiede «l’eliminazione di quote di accisa obsolete e ingiustificate, che portano il livello di tassazione italiano molto al di sopra degli altri Paesi europei; l’introduzione dell’accisa mobile, in grado di autoregolarsi al ribasso quanto le quotazioni dei prodotti petroliferi oltrepassino una soglia stabilita; lo scorporo dell’accisa dall’applicazione dell’IVA sui carburanti, l’ingiusta tassa sulla tassa. Attraverso quest’azione combinata sarà possibile contenere in maniera significativa i prezzi dei carburanti e ridurre una tassazione che, oggi, arriva addirittura a circa il 60% del costo complessivo del carburante».

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