Pesaro

Capitale europea Cultura 2033, dopo lo strappo segnali di intesa tra Pesaro e Urbino

Incontro tra i sindaci Gambini e Biancani: «Obiettivo comune un progetto condiviso con opportunità per tutto il territorio»

PESARO – Dopo lo strappo, si cerca di ricucire e lavorare insieme.

Un primo incontro interlocutorio e positivo tra i sindaci di Pesaro, Andrea Biancani, e Urbino, Maurizio Gambini,sulla candidatura a Capitale europea della cultura 2033.

Gambini si era espresso qualche settimana fa sulla questione dei 40mila euro che la giunta regionale di Francesco Acquaroli ha previsto per sostenere Norcia e la Civitas Appenninica nella candidatura a capitale europea della cultura 2033, invece dei co-capoluoghi di provincia Pesaro-Urbino. Aveva detto: «Il progetto Pesaro-Urbino è chiuso perché Matteo Ricci è una persona inadempiente e inaffidabile. Chi vuole presentare la candidatura con noi venga a corte a parlare. Non la corte di Gambini, ma quella della città di Urbino».

Ora un nuovo tavolo, più disteso. «Abbiamo avuto – spiegano i due primi cittadini – un primo confronto in cui abbiamo fatto il punto su quanto avvenuto in passato e sui nuovi presupposti necessari alla futura collaborazione. Ma il percorso che si può aprire andrà condiviso con le nostre Giunte, le Commissioni competenti e i Consigli comunali, anche perché richiederà investimenti importanti».

Il sindaco Gambini: «Ho chiesto al nuovo sindaco Biancani un cambio di passo e un impegno concreto a portare avanti nei fatti un progetto che sia davvero condiviso e porti opportunità concrete al nostro territorio. Sono felice di aver constatato da parte di Biancani disponibilità e apertura in questa direzione, ho fiducia che si possano creare davvero i presupposti per un buon lavoro».

Per mettere a sistema obiettivi e progetti, i due sindaci hanno condiviso la possibilità di stendere un nuovo protocollo tra le due città.

«Abbiamo individuato un primo step – spiega il sindaco Biancani – che consiste nella sigla di un nuovo protocollo, in grado di interpretare al meglio i requisiti richiesti dalla Commissione e di coinvolgere anche tutto il territorio della nostra provincia, facendo tesoro anche dell’esperienza di Capitale italiana della cultura 2024. Il documento servirà a mettere insieme, nero su bianco, le strategie che ci daremo per giocarci al meglio l’opportunità di questa candidatura». 

Fondamentale sarà il supporto della Regione Marche. «Vorremmo che la Regione sia al nostro fianco. Per questo – annunciano – chiederemo un incontro al Presidente Acquaroli, con il quale vorremmo condividere l’idea progettuale della candidatura e chiedere la disponibilità della Regione a sostenerci nella corsa».

La visione territoriale sarà il caposaldo del progetto: «Il nostro punto di forza – spiegano ancora Biancani e Gambini – è che le due città sono entrambe capoluogo di provincia e vanno messe in rete, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i Comuni della Provincia. La volontà è di elaborare e perseguire un progetto condiviso in particolare su infrastrutture e sostenibilità. Un punto fondamentale, infatti, dovrà essere il potenziamento del collegamento tra i due capoluoghi in modo rapido e sicuro, prima di tutto attraverso una nuova rete viaria che possa dare una risposta adeguata alle attuali esigenze di mobilità della popolazione. Poi potremmo puntare su progetti all’avanguardia che adottino nuove forme di produzione di energia e di mobilità come, ad esempio, il trasporto pubblico – innovativo e sostenibile – proposto dal BRT (Bus rapid transit): si potrebbe adeguare il progetto di collegamento tra Pesaro e Vallefoglia, prolungandolo fino a Urbino. Le due città devono essere unite non solo perché sono, insieme, capoluogo di Provincia, ma anche perché sono ambasciatrici della storia, dell’identità, della creatività e del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico dell’intero territorio. Siamo consapevoli delle criticità dei collegamenti tra le due città, per questo è necessario che la Regione sia al nostro fianco sollecitando Anas nel procedere con i progetti esecutivi e nell’individuare nuove risorse per ulteriori forme di potenziamento della rete viaria, anche in chiave sostenibile».

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