Pesaro

Calo di turisti nelle Marche del 7%, gli operatori chiedono aiuto per l’incoming

Il consigliere regionale Biancani ha presentato una mozione: «La Regione sostenga i costi di promozione fino all'80%»

Il palazzo ducale di Urbino (foto Adobe Stock)

PESARO – Imprese del turismo schiacciate su più fronti, scatta la richiesta d’aiuto. Prima lo stop imposto al turismo dalla pandemia, adesso le ripercussioni per il caro energia, per l’inflazione e l’impatto della guerra in Ucraina. Gli operatori chiedono alla Regione maggiori aiuti per affrontare queste nuove emergenze.

Andrea Biancani (Pd), vicepresidente del Consiglio regionale, raccoglie le preoccupazioni di alcune delle associazioni di categoria del settore turismo (Confesercenti, Confcommercio, Maavi, Inside Marche Live), incontrate nei giorni scorsi con i capigruppo dell’Assemblea legislativa. 

«Dopo aver ascoltato le loro osservazioni, abbiamo presentato una mozione sottoscritta anche da Micaela Vitri e da tutti i consiglieri regionali del Pd – informa Biancani –. Chiediamo di prevedere misure più forti per gli operatori che svolgono attività di incoming, le Agenzie di Viaggio e i Tour Operator, per sostenere il turismo organizzato e scongiurare chiusure e licenziamenti. Il comparto è già risultato tra i più colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria, con le presenze nelle Marche scese da 10.404.289 del 2019, a 7.687.145 del 2020 e 9.563.384 nel 2021. Dati che evidenziano come neppure lo scorso anno il numero delle presenze abbia raggiunto i risultati pre-pandemia, con un calo di circa il 7% rispetto al 2019». 

Il consigliere Biancani

«Il programma annuale presentato dalla giunta, alla luce delle valutazioni fatte con alcuni degli operatori incontrati, non offre sufficienti risorse e aiuti. Rispetto a quanto stabilito per il 2022 a supporto dei costi sostenuti per la promozione del prodotto Marche e per l’accoglienza – entra nel merito Biancani – chiedono una compartecipazione regionale fino all’80% delle spese, mentre attualmente è il 75%, con un tetto massimo di contributo fino a 10.000 euro, piuttosto che gli attuali previsti 5.000. Per quanto riguarda il bando destagionalizzazione per implementare i flussi turistici, si prevedono contributi per i contratti chiusi per soggiorni in strutture ricettive nei mesi di maggio, giugno, e da settembre a dicembre, mentre le associazioni chiedono di aggiungere anche il mese di luglio, includendo anche i viaggiatori sotto i 12 anni. Infine, dal punto di vista della promozione, è stata chiesta la possibilità di finanziare le iniziative svolte anche fuori regione, le spese per la produzione di materiale promozionale e di viaggio». 

«In questo caso – sottolinea Biancani – non stiamo parlando di bonus o di contributi a fondo perduto, sono misure di sostegno per ammortizzare una fase di incertezza e di stop che si trascina da più di due anni e che rischia, con le nuove emergenze, di compromettere quella che tutti speriamo sia una stagione di ripartenza positiva».

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