Pesaro

Pesaro, il calendario degli Amici della Ceramica dedicato all’opera di Baratti alla Camera di Commercio

Il presidente Bravi: «Un omaggio e un pensiero rivolto al mondo del lavoro e dei suoi mestieri»

Mirko Bravi e Salvatore Giordano davanti al pannello di Baratti

PESARO – Si arricchisce la collezione dei calendari storici degli Amici della Ceramica di Pesaro, immortalando in dodici scatti un’opera ceramica poco conosciuta al pubblico perché decora la grande scala principale del Palazzo della Camera di Commercio di Pesaro.

Si tratta del grande pannello ceramico che racchiude quindici rappresentazioni de “i mestieri” del maestro ceramista Bruno Baratti, grande artista e ceramista del ‘900 conosciuto sia a livello locale che nazionale, come possono testimoniare le due maioliche facenti parte delle collezioni museali di Pesaro e le innumerevoli opere presenti in tutte le case e le collezioni pubbliche e private del nostro territorio.

«La tematica di questo calendario vuole essere un omaggio e un pensiero rivolto al mondo del lavoro e dei suoi “mestieri” che tutt’ora attraversa un periodo problematico di crisi economica e di post pandemia – spiega il presidente Mirko Bravi sottolinea che si tratta – I pannelli decorativi di Baratti raccontano i mestieri della vita quotidiana rappresentandoli con artistica sapienza, donando loro una forza espressiva e un’ importanza tale da ricondurci al valore del proverbio: “il lavoro nobilita l’uomo».

Inizialmente il palazzo, inaugurato il 28 ottobre 1936, era stato decorato internamente con bellissimi affreschi nella sala del consiglio dal pittore Giulio Rosso e nella scala principale dal pittore Werther Bettini ma andarono distrutti con i danni della seconda guerra mondiale. Nel 1965 venne incaricato Baratti per la realizzazione dei pannelli decorativi che tutt’ora possiamo ammirare sulla parete della scala principale.

«Ritengo molto importante ed interessante questa opera perchè rivendica alla ceramica il riduttivo aggettivo di arte minore: questo materiale non è più visto solo come piatto, vaso o stoviglieria, ma entra a far parte delle decorazioni in simbiosi con l’architettura, proprio in un periodo artistico (1950/60 ) in cui si osa sperimentare con le forme, le materie, i colori e finalmente si ha il coraggio di “inventare” e non più “copiare”, dando origine alla ceramica moderna influenzata positivamente dalle correnti artistiche dell’epoca.

Interessante notare sul lato superiore la modifica, avvenuta con inaugurazione il 7 Aprile del 1993, dell’aggiunta dei tre bassorilievi che raccontano le importanti scoperte e aggiornamenti dell’epoca moderna: dall’informatica con l’avvento del computer, l’invenzione dei satelliti fino al primo viaggio nello spazio col famoso allunaggio del 1969».

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