Pesaro

Botti di Capodanno, Marchionni (Lega): «La maggioranza ha sbagliato, un fallimento politico»

Il consigliere aveva chiesto il divieto di accendere i petardi anche per il rispetto degli animali, ma il consiglio aveva bocciato la mozione

PESARO – Polemiche politiche per la notte di San Silvestro. Nonostante il coprifuoco non sono mancati i petardi e i fuochi d’artificio. Niente adunate, ma c’è chi comunque ha sparato i famosi botti tanto che un’auto in viale della Concordia è rimasta danneggiata da un razzo.

L’opposizione aveva chiesto il divieto di accendere i petardi, anche per il rispetto degli animali, ma la maggioranza aveva bocciato la mozione in Consiglio Comunale.

Il consigliere Lega Andrea Marchionni torna sul tema. «Le ottimistiche previsioni sui botti fatte dall’assessora Heidi Morotti e dalla maggioranza si sono rivelate totalmente errate ed infondate. Ci hanno raccontato che la gente avrebbe festeggiato in maniera dimessa, viste le restrizioni. Sbagliato. Come tutti hanno commentato e sentito, c’è stato un uso di petardi come non si ricordava da tempo a Pesaro. La voglia di sfogarsi era prevedibile, così come erano prevedibili il picco di accessi al Pronto Soccorso e le solite conseguenze su animali domestici e uccelli, i cassonetti esplosi.

Andrea Marchionni, consigliere Lega

Si poteva contenere questo modo di festeggiare, ma non c’è stata la volontà né il coraggio da parte della Giunta, da parte dei consiglieri comunali di centro sinistra che hanno votato contro la mia mozione per proibirli, da parte del Comitato sull’ordine e la sicurezza, malgrado la richiesta fatta al Prefetto dal gruppo Lega Pesaro. La paura di incorrere in una figuraccia ha indotto molti a indossare la maschera dell’ottimismo naif.

La scusa di non poter praticamente controllare tutto il territorio è veramente debole. Mi pare che le autorità abbiano fatto di tutto per evitare assembramenti anche in case private o uscite dopo il coprifuoco, e certo non li ha fermati l’idea che non potessero controllare tutti.  In questo caso però si trattava di scelte del Governo nazionale, per cui i Don Abbondio locali hanno potuto evitare di operare scelte proprie».

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